di Eva Gradassi OLISTICAMENTE- […]In questo periodo della mia vita sono letteralmente sommersa da messaggi numerici, mi arrivano come sostegno emotivo o come informazione sugli eventi futuri, rispondono in base allo stato emotivo in cui mi trovo, in genere i messaggi mi arrivano come sequenze numeriche ripetitive, es. 01.11 – 22.22 – 14.14 ….. quando guardo il cellulare, mi arrivano dall’ora, dal giorno, dalla carica rimasta della batteria del cellulare o da tutte le fonti numeriche contemporaneamente. Quando sto guidando guardo l’ora su cruscotto e le cifre che appaiono per segnare l’ora, ad esempio le 1 e 11 minuti […]
Tomorrowland: Il mondo di domani
di Paolo Cavaleri -CINETICA – Al giorno d’oggi aspirare ad avere una vita serena può essere difficile.
Vivendo in una realtà di regole già scritte, raramente abbiamo la possibilità di avere del tempo per fermarci e riflettere. Alcune volte potremmo addirittura sentirci isolati.
In una società come la nostra, apparentemente civile, molto efficiente, veloce e obbligatoriamente tecnologica, possiamo dimenticarci di una sana prospettiva per il bene proprio e quello comune.
Ciò ci porta a desiderare un voler vivere intensamente il presente perché sfuggente o ricordare costantemente il passato perché cristallizzato, ma se provi a pensare al futuro, la maggior parte delle volte, proverai esitazione.
Quel senso di offuscamento del domani che ieri aveva più fantasia nell’essere immaginato.
“140×140” Chiamata alla cittadinanza
di Elisa Heusch – L’INTERVISTA – Pochi giorni fa, esattamente il 9 aprile, ha visto la luce un progetto artistico collettivo di grande importanza e di notevole pregio, realizzato dal collettivo di artiste della galleria d’arte “Uovo alla Pop”, per il progetto Documenta dell’associazione culturale Effetto Collaterale (avviato nel 2019 per ricordare e omaggiare le vittime del Moby Prince), in occasione del trentesimo anniversario della strage, avvenuta il 10 aprile del 1991: l’affissione su alcuni cartelloni pubblicitari di 140 manifesti, sparsi in vari luoghi della città di Livorno, uno per ognuna delle persone che tragicamente persero la vita nella tragedia del Moby Prince.
Vivere in Armonia
di Annalisa Conti – Nel coaching una delle domande più semplice, ma una delle più potenti è: “che cosa vuoi?”, “che cosa voglio?”.
Di primo acchito la risposta sembra facile, ma ti sei mai sentito in disaccordo con qualche parte di te, qualcosa che strideva che non era in armonia?
“Il Tango […] Al ritmo della sua danza si culla l’emozione”
di Andrea Sardi -Il vuoto. Il vuoto spaventa. Pur di riempire un vuoto si parla, si scrive, ci si agita. La vita che abbiamo conosciuto è una vita frenetica che non ha mai ammesso il vuoto e ancora adesso, pur sottostando alle limitazioni che dobbiamo seguire, sembra che il tempo non basti mai per fare tutto ciò che dobbiamo fare. Eppure il vuoto si ripresenta, inesorabile, accompagnato da ansia e da incertezza, perché è ancora tanto quello che, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a governare. E in quel vuoto, si manifesta un malessere, un’inquietudine profonda. Si arriva a sentirci spersi, soli.
LE CLASSIFICHE TOP DEL MEI! Gazzelle, Colapesce&Dimartino, Extraliscio&DavideToffolo il miglior indie in testa
Tornano le TOP CHARTS del MEI!
Come ogni mese ecco il meglio dell’Indie italiano! Indie Music Like: la classifica di tendenza e gradimento più longeva d’Italia, 300 posizioni, diffusa da centinaia di radio e webzine approdata su Spotify con una playlist del meglio dell’indie italiano. Sul podio di Marzo: Gazzelle, Colapesce&Dimartino, Extraliscio&DavideToffoloLa Video Indie Music Like con i video indipendenti più cliccati, che vede in testa Madame, seguito da Capo Plaza e dal supercombo Real Music 4 Ever feat. Rondodasosa,
TEMA DI APRILE 21′- Il brano “Domani” Artisti Uniti per l’Abruzzo 21-04-2009; “DOMANI E’ GIA’ QUI”
EDITORIALE- Beh ragazzi che dire, è passato poco più di un anno da quando la chiusura della nostra Italia è avvenuta.
Un anno fa il blu del mare e il verde degli alberi sono diventati rossi.
Alla nostra mente è stato concesso di poter parlare, pensare e agire accompagnati da questo colore. Il rosso è diventato la sfumatura dei teatri, dei cinema, dei palchi per gli eventi all’aperto, delle università, delle biblioteche, si è vero, possiamo scolorirlo con quella che adesso chiamano didattica a distanza o presenza online, ma rosso rimane.
In ogni categoria lavorativa si è visto mancare il rapporto umano, ci avete fatto caso (di Paolo Cavaleri)