di Andrea Sardi – CAFE’ DOMIGUEZ – Lo confesso: quando Paolo mi disse che questa parola esprimeva il tema del mese, un sorriso amaro sgorgò sul mio volto

di Andrea Sardi – […] Il padre del grande autore era un fervente anarchico e quando si recò all’anagrafe per dichiarare la nascita del figlio, chiese di chiamarlo proprio così: Descanso Dominical (Riposo delle Domenica). E non perché fosse anche lui impazzito, ma per celebrare la recente conquista da parte della classe operaia: poter riposare la domenica. Ci mancò poco, nella discussione che seguì al rifiuto da parte dell’impiegato comunale, che venissero alle mani. Poi, .
di Andrea Sardi – CAFE’ DOMINGUEZ – Rammento queste parole: “Noi siamo della stessa sostanza di cui son fatti i sogni e la nostra vita è circondata da un sonno” [W. Shakespeare, “La Tempesta” (atto IV)] e fan capolino le note di Garúa, scritte da Aníbal Troilo per accompagnare le parole di Enrique Cadícamo, il poeta delle ombre “…
di Andrea Sardi -Il vuoto. Il vuoto spaventa. Pur di riempire un vuoto si parla, si scrive, ci si agita. La vita che abbiamo conosciuto è una vita frenetica che non ha mai ammesso il vuoto e ancora adesso, pur sottostando alle limitazioni che dobbiamo seguire, sembra che il tempo non basti mai per fare tutto ciò che dobbiamo fare. Eppure il vuoto si ripresenta, inesorabile, accompagnato da ansia e da incertezza, perché è ancora tanto quello che, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a governare. E in quel vuoto, si manifesta un malessere, un’inquietudine profonda. Si arriva a sentirci spersi, soli.
di Andrea Sardi – […]Chi può darci una lezione sull’amore, dirci cosa sia quest’esperienza così intima e soggettiva? Puoi tu che leggi? Ti immagino, davanti a me, tra noi una bottiglia di vino e due bicchieri, a raccontarci della nostra vita, dei nostri sogni delle nostre illusioni, condividendo quel che è un tango.[…]