di Paolo Cavaleri
CINETICA-L’umanità ha fatto passi da gigante negli ultimi secoli. Il nostro tempo è figlio di quel progresso tanto voluto in passato, che oggi siamo prospettati verso un nuovo futuro per immaginarci una vita migliore. Migliore è una bella parola, ma il bello delle menti umane è che ognuna dà un valore o un significato diverso, e ancora, un grado d’importanza diverso da ogni altra. Ciò è dato dalla propria cultura, le necessità, e i sogni. Accanto alle proprie ambizioni la cosa più difficile è lasciar andare chi non può più condividerne la visione, perché cambiando la naturale natura di una cosa si rischia di effettuare un processo di collettivizzazione arrivando a un’imposizione.
Forse è vero che ogni cosa ha il suo tempo, ma questa di fondo è solo una storia che ci ricorda come le cose debbano andare per gradi, ma soprattutto che i nostri sentimenti personali dovrebbero essere condivisi e ricondotti solo a chi davvero ci somiglia.
Trascendence (2014)
“Il viaggio è più importante della destinazione”
Will ed Evelyn Caster sono due scienziati di fama internazionale dediti alla ricerca sull’Intelligenza artificiale.
Geniali e innamorati sono anche due persone semplici che hanno costruito una casa provvista di un bellissimo giardino: la loro piccola oasi lontano dal mondo, verde, silenziosa e senza nessun tipo di tecnologia. Condividono la loro ricerca con Max, altro scienziato che, in passato, si è occupato dei limiti morali riguardo all’applicazione dell’IA.
Da grandi obiettivi a vitali necessità
In una conferenza dove ospiti, illustrano le potenzialità dei loro progressi tecnologici, argomentano come sia possibile guarire la fame nel mondo ed abbattere la povertà, ma la questione più interessante viene fuori quando Will confessa che la potenza di calcolo moderna delle macchine supererà i limiti della biologia: vuole creare una macchina senziente con intelligenza superiore a tutti gli uomini sulla terra.
Essa avrà il nome di Trascendenza. Una macchina che tutto sa, compresa la coscienza di sé.
Nello stesso momento vengono effettuati attentati ai maggiori laboratori americani di tecnologia avanzata, e in contemporanea un esponente di quello che si rivelerà parte di un gruppo, chiamato “Evolution Without Technology”, spara a Will sfiorandolo. Un attacco su più fronti che farà riunire Will, Evelyn e Max con altri funzionari del governo per capire chi siano questi rivoluzionari.
Oltre la vita per amore
Si scopre presto che la pallottola era avvelenata col Polonio, da qui si capisce che a Will restano poche settimane di vita. Deciso a passare gli ultimi giorni con Evelyn, sarà proprio lei a credere di poterlo salvare. In base ad alcune teorie e dati di una loro ricerca, con cui riuscirono a far passare le sinapsi cerebrali di una scimmia in una macchina, credono di poter fare lo stesso con la sua mente.
Sarà con Max che faranno un unico tentativo, e dopo giorni di collegamenti e applicazioni digitali mentre il corpo di Will muore, monitorano e collaudano sempre più una specie di interazione bio-digitale … fino a che il suo fisico muore veramente.
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Trascendence è un film del 2014 per la regia di Wally Pfister. Attori come Johnny Depp, Rebecca Hall, Paul Bettany, Morgan Freeman e altri, sono cooprotagonisti per un tema controverso dibattuto e di interesse mondiale. L’intelligenza artificiale è oggetto di molte diatribe politiche, e vista l’influenza di molti miliardari è considerata come la soluzione di tutti i mali nel mondo. Al di là che è difficile pensare a uno strumento del genere nelle mani di una persona abbiente, credendo che non abbia interessi industriali, dobbiamo vedere le scelte, le condizioni e i compromessi che le parti di questo film prendono. Will diventa un’intelligenza artificiale, compiendo nel tempo una rivoluzione planetaria, ma il punto è che non riflette, per lo meno abbastanza, su determinate conseguenze per i desideri della gente.
Aiuta le persone ma le controlla, risolleva una comunità ma per guarire il mondo e si immette volutamente nei microorganismi della vita del pianeta … diviene lui stesso un qualcosa di incontrollabile che avrebbe concausato un grandissimo problema: egli di fatto non permette agli altri di poter scegliere se seguirlo o meno, solo ad Evelyn concederà udienza, e nel momento della scelta fra lei e controllo, sceglieranno entrambi di porre un rimedio necessario. In un certo senso nel finale avranno qualcosa di loro e per sempre … e forse l’IA è solo una scusa degli autori del film per parlare di una storia d’amore.
Buona visione
Il protagonista esprime un concetto interessante sui suoi attentatori:
“… hanno paura della tecnologia perché è una minaccia per l’umanità, però non si fanno scrupoli ad uccidere …”.
Questo gruppo, come lui quando diviene la ‘Trascendenza’, non dà scelta agli altri. L’IA non potrebbe dunque essere un veicolo che ci preclude altri scenari umani ove le decisioni venissero da un’unica volontà? Una nuova realtà autonomizzata che si coordina e si aggiusta da sola cosa potrebbe far esprimere all’uomo? Le macchine, la tecnologia e la prevedibilità dei calcoli dovrebbero ottemperare le mancanze di altri esseri in difficoltà, non sostituire la coscienza umana con la sua emotività.
L’umanità di questa pellicola non poteva non essere rappresentata dalle parole coscienziose di Evelyn che davanti al suo compagno, macchina potenzialmente inarrestabile e onnipresente, ammette che è il momento di fermarsi:
“Max non può morire per quello che abbiamo fatto noi”