Servizio civile presso i pronto soccorso, al via progetto che coinvolge 130 giovani

Scritto da Massimo Orlandi

Agenzia Toscana Notizie

A partire da domani, giovedì 5 novembre, 130 giovani toscani inizieranno
la loro attività di servizio civile presso le sedi dei pronto soccorso
ospedalieri della Regione. Obiettivo della loro presenza sarà quello di
offrire un servizio di informazione e prima accoglienza, affiancandosi
all’attività degli operatori già presenti nei pronto soccorso, e di
accompagnamento, per esempio aiutando i pazienti o i loro parenti negli
spostamenti in ospedale o nel disbrigo delle pratiche amministrative.

I 130 giovani si aggiungeranno ad altri 200 che da una settimana hanno
iniziato, in parallelo, un altro progetto di servizio civile “Botteghe
della salute”, che prevede un aiuto per l’accesso ai servizi sanitari e
sociale per le popolazioni più fragili delle aree montane e periferiche.

I partecipanti al progetto di servizio civile presso i pronto soccorso sono
giovani tra i 18 e i 30 anni che hanno partecipato al bando promosso dalla
Regione e che sono stati selezionati nell’ambito di ciascuna delle sette
Asl. Il loro impegno durerà un anno.

Le azioni previste per i giovani dovranno necessariamente tenere conto
dell’emergenza epidemiologica in corso: le aziende sanitarie garantiranno
che il servizio si svolga nel rispetto delle disposizioni nazionali e
regionali, fornendo ai giovani tutte le garanzie e le necessarie misure di
protezione, affinché l’esperienza di servizio civile possa svolgersi in
piena sicurezza.

“Questo progetto – ha dichiarato l’assessora regionale alle politiche
sociali Serena Spinelli – si inserisce in una fase delicata per tutta la
attività ospedaliera in cui la disponibilità umana e l’impegno di questo
giovani sarà particolarmente prezioso. Il loro contributo quotidiano al
servizio di accoglienza e di accompagnamento potrà contribuire ad
alleggerire la tensione che esiste inevitabilmente al momento dell’accesso
in ospedale e sarà funzionale a tutte le necessità della famiglia e del
paziente. Ringrazio fin da ora i giovani che inizieranno un percorso così
importante per tutta la comunità toscana. Ci tengo anche a ringraziare gli
uffici regionali del Servizio Civile per il lavoro che svolgono e per la
capacità dimostrata in una fase così complessa non interrompendo i
progetti in corso; con loro costruiremo insieme il lavoro futuro”.

Ma vediamo più in dettaglio cosa faranno i giovani impegnati nei due
servizi:

Servizio civile presso i pronto soccorso

I partecipanti al progetto di servizio civile saranno distribuiti nei
plessi delle sette aziende sanitarie con compiti di: accoglienza
compatibili con gli assetti straordinari connessi alla gestione
dell’emergenza (tra cui collaborare alla rilevazione dei bisogni e a
garantire una corretta e mirata informazione e orientamento a chi accede ai
servizi di Pronto Soccorso), supporto amministrativo (potranno indirizzare
il cittadino ai competenti servizi per espletare la varie pratiche e
supportare il personale nelle varie attività amministrative e di supporto
al back office), continuità dei percorsi assistenziali (potranno
contribuiranno a identificare in modo rapido le esigenze dell’utente
indirizzandolo nel luogo appropriato ma anche svolgere attività di
raccordo tra i pazienti e i familiari in attesa), accompagnamento (potranno
accompagnare, se necessario o su richiesta, l’utente in difficoltà al
luogo in cui deve svolgere la prestazione ma anche assicurare una presenza
accanto a chi aspetta le cure e fornire notizie non sanitarie durante
l’attesa).

Nello specifico contesto di emergenza sanitaria il contributo dei giovani
potrà infine rivelarsi particolarmente utile anche nella collaborazione
alle attività di monitoraggio e tracciamento connesse al COVID-19 tramite
i sistemi e le tecnologie a disposizione delle Aziende.

Servizio civile presso le “Botteghe della salute”

Il progetto di servizio civile “Botteghe della Salute”, nato in
collaborazione con Anci Toscana, si propone di consentire ai cittadini che
vivono in luoghi di maggior disagio (quali le zone montane, le isole e le
periferie delle grandi città) di accedere con più facilità e semplicità
alla rete di servizi sanitari, sociali e di pubblica utilità. Il servizio
è gratuito e si rivolge principalmente alle fasce più deboli della
popolazione toscana quali anziani e disabili.

Nel corso dei 12 mesi di servizio i giovani selezionati dovranno coadiuvare
gli operatori presenti nelle sedi delle Botteghe della Salute diffuse su
tutto il territorio regionale fornendo ai cittadini il supporto e le
informazioni necessarie per usufruire dei servizi che vengono messi a
disposizione dell’utenza; e ancora, potranno facilitare i cittadini
nell’accesso ai servizi sanitari, attivare servizi di accompagnamento alla
salute e all’inclusione per disabili, malati di Alzheimer o di altre
patologie invalidanti. Saranno inoltre coinvolti in attività di supporto
ai servizi turistici e culturali.

I giovani coinvolti nel progetto potranno svolgere le diverse attività nel
rispetto di tutte le condizioni di sicurezza previste per l’emergenza
sanitaria in corso.

Il servizio civile regionale

Il servizio civile regionale, istituito con legge regionale nel 2006, è
stato avviato per la prima volta nel 2009 e da allora ha avuto una crescita
esponenziale coinvolgendo migliaia di giovani. I giovani, residenti o
domiciliati in Toscana, che decidono di svolgere il servizio civile
regionale, dedicano un periodo della propria vita ad un’esperienza utile a
loro stessi ed agli altri: è un’occasione di crescita personale ed
un’opportunità di educazione alla cittadinanza attiva ma anche uno
strumento per rendersi utili agli altri, in particolare alle fasce più
deboli della società.

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