Di Claudia Pepe
Con la parola “diario”, solitamente, si fa riferimento ad un quaderno ove vengono annotati eventi, sentimenti, sogni e speranze. Nel caso di Giulio Andreotti si parla di raccoglitori, ordinati come un’agenda e corredati da appunti, anche su fogli di fortuna, con notazioni di incontri, lettere personali, pensieri di personaggi pubblici, foto, articoli di giornale, ecc.. Il tutto suddiviso per anni, che vanno dal 1944 al 2009.
Alcuni delle annualità sono già state date alla stampa in passato: il 1947, 1948, 1949, 1953, 2000 e poi dal 1976 al 1979.
Con quest’ultima pubblicazione, resa possibile dall’incessante ed appassionato lavoro di Stefano e Serena Andreotti, si entra nel vivo del decennio 1979 – 1989. Il libro è “importante”, circa 680 pagine, invece dei capitoli troviamo le annualità con un elenco riportante gli avvenimenti salienti e le note dell’onorevole, suddivise per giorno.
La comprensione degli eventi richiede una certa conoscenza dei personaggi, soprattutto politici, ambasciatori o comunque personalità di rilievo del tempo, in nostro aiuto, accanto ai nomi c’è anche una breve indicazione ed inoltre, da pagina 679, c’è la spiegazione delle sigle (per es. ABM, CSCE, IPALMO, …).
I Diari Segreti è solo una piccola parte, dei 3500 raccoglitori, messi a disposizione di tutti dal 2007, presso l’Istituto Luigi Sturzo di Roma, in Via delle Coppelle 35.
In occasione del nostro incontro, Stefano Andreotti, mi ha raccontato di studenti, docenti e ricercatori che frequentano l’istituto per consultare i Diari, fare ricerche, approfondimenti e tesi di laurea.
In poche parole, il libro, riporta un frammento importante di tutto il materiale raccolto e raccontato dal politico DC, nell’arco della sua lunga carriera.
Per curiosi ed appassionati è sicuramente un’ottima occasione per apprendere le complessità della vita del politico e soprattutto “umanizzare” un personaggio così devoto e controverso a cui è stato veramente attribuito di tutto, tranne le Guerre Puniche, come diceva di tanto in tanto.
Essendo molto appassionato di politica estera e fortemente schierato per la pace, basta una sfogliata per capire l’importanza e lo spessore delle sue trattative finalizzate alla convivenza pacifica tra stati. Un primo assaggio si ha nell’introduzione ad opera di Andrea Riccardi (storico, accademico, politico e fondatore della comunità di Sant’Egidio ndr) che ci menziona, ad esempio, i rapporti diretti avuti con Fidel Castro e Saddam Hussein ed il grande impegno per il Mozambico finalizzato a terminare i conflitti interni (tra partiti) e ad aprire un corridoio di disgelo con il Vaticano.
Come accennato in precedenza, i miei nonni sono stati galeotti nell’incontro tra Giulio e Livia, quindi è risultato ancora più piacevole parlare con Stefano (Andreotti ndr) delle nostre famiglie in tempi passati.
Tra il ricordare alcuni zii, cugini e nonne, si è parlato delle Catacombe di Santa Priscilla (in Via Salaria a Roma) e di come le suore provvedessero alla produzione dei documenti falsi per far uscire gli ebrei dal paese, con l’aiuto di Andreotti e del Vaticano. Addirittura un fratello di mio nonno, che risiedeva dalle suore, fu catturato e portato in un campo di concentramento, in seguito ad una soffiata. Ne ritornò vivo, in soli 44 chili..
Come in conclusione di un ottimo pasto, è il momento del dessert! Quando Giulio e Livia erano lontani, per le vacanze estive, si scrivevano anche due o tre lettere al giorno. le lettere di lui, sono state conservate ed archiviate, insieme a tanto altro materiale che, volendo, vi farà apprezzare anche il Giulio privato.
Nel ringraziare pubblicamente per la disponibilità ed il prezioso tempo dedicatomi da Stefano Andreotti, invito tutti voi alla lettura di questo prezioso contributo storico.