dal film ‘Le ali della Libertà
di Paolo Cavaleri
CINETICA – Libertà. Che sia negata, concessa, creduta possibile o meno, è nelle persone che hanno voluto e combattuto per una vita semplice, che questo concetto si è conservato al meglio. La capacità di operare, anche a dispetto delle avversità esterne, sembra tipico di chi ha una forte voce interiore. Molto spesso ci rapportiamo al contesto in cui viviamo ma la cosa difficile, è uscire dagli schemi e avere la mente fredda per comprendere quando è il momento di poter scegliere e decidere la migliore via per sé stessi: quasi sempre soli sono quelli che optano per una visione, e molte volte la cosa più nobile, è avere la forza e la necessaria verve di poter ispirare la vita degli altri contro tutti i limiti e le paure che ottenebrano l’esistenza.
The Shawshank Redemption – Le ali della Libertà (1994).
“Non è impazzito … è solo istituzionalizzato”
Alla fine degli anni quaranta, in un carcere americano di massima sicurezza, Red, è un condannato all’ergastolo. Un giorno arriva Andy, grande responsabile di una banca importante per la nazione, destinato al carcere a vita per aver ucciso la moglie e il suo amante. I due stringono subito amicizia: il primo, che come al suo solito procaccia tabacco ed alcol con agenti dall’esterno, e il nuovo arrivato con aria serena e disinteressata, si farà notare per le sue strane passioni. Andy è appassionato di minerali e chiede a Red un particolare attrezzo per cercare rocce strane che riempiono le sue giornate.
L’ex banchiere è innocente, e si accattiva sia l’antipatia di alcuni energumeni che la benevolenza di altri, come dei secondini, per le sue grandi conoscenze del sistema fiscale e della legge americana. Non essendo un detenuto come gli altri, il Direttore si accorge delle conoscenze si Andy, promuovendolo ad assistente bibliotecario. Da qui Andy passerà da ultimo arrivato al primo esempio di compagno, collaboratore, ma anche complice di alcune trame che ai vertici del carcere non farà comodo rivelare. La verità gli sarà negata due volte anche dagli stessi che gli hanno riconosciuto un ruolo nella sua apparente, seconda vita.
Guarda Osserva Comprendi – “The Shawshank Redemption” è una pellicola del 1994, per la regia di Frank Darabont, con Tim Robbins, Morgan Freeman, Bob Gunton, James Whitmore e altri. Adattamento cinematografico del racconto di Stephen King, prodotto dalla Columbia Pictures, ha le musiche di Thomas Newman. Negli anni è divenuto un lungometraggio di culto per i cinefili di tutto il mondo, in quanto nella sua semplicità, abbia una vasta profondità dei messaggi. La storia vede due protagonisti principali, così come un grande antagonista, ma sono gli eventi che viaggiano in parallelo agli altri detenuti che rivelano come i difensori della legge siano corrotti, i prigionieri solidali, ma soprattutto come la sensazione della libertà sia più palpabile quando non la si ha: dai piccoli piaceri lavorando sotto il sole, alla musica che Andy fa ascoltare amplificandola dal sistema di comunicazioni, dalla tranquillità di svolgere semplici mansioni, alla grande soddisfazione di riqualificare uno spazio facendone una biblioteca, arrivando addirittura alla possibilità di diplomarsi. Andy rappresenta, nelle sue enormi difficoltà e punizioni iniziali, un cavaliere senza paura, a cui poi con l’arrivo di un giovane detenuto, verrà rubato il cavallo per continuare a correre verso la libertà … per questo comincerà a correre per il vero obiettivo.
Buona Visione – Se la libertà è intima percezione, c’è una frase enunciata nella pellicola, che ritrae come nonostante l’ambiente esterno ci si possa sempre sentire liberi di essere come vorremmo: -“Ci sono posti che non sono fatti di pietre, c’è qualcosa dentro di te che nessuno ti può toccare o togliere se tu non lo vuoi”-.