Parole vere per atti sinceri dei propri desideri … dal film “Inkheart – La Leggenda di Cuore d’Inchiostro” (2008)

di Paolo Cavaleri

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CINETICA – La parola è espressione di un pensiero. Non è sempre del tutto vero, considerata l’arte dell’inganno, le bugie e i sotterfugi che nascondono vere intenzioni di chi abbiamo davanti. È l’emotività, l’interpretazione, la frequenza delle parole, ma a volte, anche non dirle, può significare qualcosa di importante. A quanto si sappia le parole possono essere un bel costrutto, ma quando l’azione comincia ed ha effetto sugli altri, è d’obbligo riconsiderare quelle parole, nei concetti e nel senso all’interno del perché son state scelte. Favoleggiante ma non inutile, allusivo e metaforicamente obiettivo, qui il percorso di un cantastorie che con voce nuova ricostruisce il suo mondo.

InkheartLa Leggenda di Cuore d’Inchiostro

“… Ci sono persone che, se leggono ad alta voce, riescono a portare alla vita i personaggi fuori dai libri, nel mondo reale. Quasi tutte le Lingue di Fata, così vengono chiamate, tengono segreta questa loro capacità …”

Mortimer è un giovane rilegatore di libri. Da vero bibliofilo, condivide la sua passione per le storie con la moglie Elinor e Maggie, loro figlia. Mo, così affettuosamente chiamato, ha un potere che scoprirà a sue spese: potendo evocare i personaggi dai testi che legge ad alta voce, questi vengono dalla loro realtà prendendo le persone dalla nostra … destino toccato a Elinor, che scambierà la sua vita con ‘Dita di polvere’, curioso mangiafuoco giramondo. Mortimer spaventato, da quel giorno smetterà di leggere per Maggie, ma continuerà a cercare quel romanzo da cui è partito tutto: “Inkheart”.

Passano gli anni e Mortimer, con Maggie cresciuta, sono dediti nei loro viaggi nel curare libri antichi e malandati, e mentre in segreto il giovane uomo cerca un modo per ritrovare Elinor, si scoprirà non l’unico lettore con tale potere. Altri personaggi sono usciti dal libro, ed altre ‘Lingue di fata’ hanno letto per malintenzionati che per loro brama hanno vantaggi e soprannaturali facoltà.

Guarda Osserva Comprendi – “Inkheart – La Leggenda di Cuore d’Inchiostro” è una pellicola del 2008 per la regia di Iain Softley, con Brendan Fraser, Paul Bettany, Helen Mirren, Jim Broadbent, Andy Serkis, Jennifer Connelly e altri. Ispirato dal romanzo ‘Cuore d’Inchiostro’ è facente parte di una trilogia, ideata dalla scrittrice Cornelia Funke. Film appartenente al genere favolistico, dimostra, con divertenti metafore visive, il peso che le parole possono avere nella vita delle persone. Ma c’è di più. Nella storia, al momento che i protagonisti sono alla ricerca della madre, si imbattono in peripezie che li portano ad incontrare altri lettori con poteri simili. Tuttavia, i soggetti evocati dai cantastorie, assoldati dai nemici, non sono come descritti nei testi: appaiono con il viso inchiostrato dalle parole del libro, hanno parti del corpo cambiate, o caratteristiche mancanti (vedi Elinor). Questo perché la lettura non ha la giusta enfasi. Monito dunque delle vere intenzioni benevole da cui può derivare un giusto potere. Inoltre, peculiare, l’incontro con un personaggio grazie al quale è possibile scrivere un lieto fine creduto impossibile.

Buona visione – In un viaggio dove il mistico incontra il reale, la fantasia quando è vera può portare ad altre dimensioni. Molto comunque parte dalle parole, come espressione di una verità cercata, perché si vuole tramutata in realtà: – “La parola scritta ha un potere enorme” – (Mortimer).

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