(Meeting Etichette Indipendenti)
di Elisa Heusch
QUARTO OCCHIO – Durante il weekend del 4-5 e 6 ottobre ho avuto modo di partecipare per la prima volta, in compagnia dell’amica giornalista Tiziana Etna, ad una manifestazione nazionale molto importante dal punto di vista musicale e discografico, ovvero il “MEI” – Meeting delle Etichette Indipendenti, ideato e coordinato da Giuliano Sangiorgi, che si svolge ormai da quasi trent’anni in varie location del centro storico di Faenza, in provincia di Ravenna.
Questa è stata un’edizione particolare, che ha avuto luogo proprio nei giorni successivi alle forti piogge e alle avverse condizioni meteo che hanno messo in ginocchio – come anche già lo scorso anno – vaste aree delle limitrofe zone romagnole, ma che per fortuna ha potuto svolgersi (se pur con qualche cambiamento di programma) senza alcuna interruzione, coinvolgendo moltissime persone da tutta Italia, e confermando la propria importanza culturale e sociale, che possa servire anche da spinta per il futuro.E proprio alla solidarietà verso le popolazioni colpite dall’alluvione è andata grande attenzione quest’anno, dato che anche il MEI ha contribuito ad una raccolta fondi lanciata dal Comune di Faenza e dall’Associazione no profit “La Piccola Betlemme”.
Nella giornata di venerdì 4 ottobre è iniziato l’allestimento dei vari palchi sui quali a partire dal sabato e fino a tutta la domenica si sono alternati numerosi artisti, dai nomi più noti del palco maggiore di Piazza del Popolo come Roy Paci & Aretuska, Vinicio Capossela e la Bandabardò, fino ai molti gruppi emergenti alternatisi sul ‘Palco Crescendo MEI’ di Piazza della Libertà, e sul ‘Palco Onda Rosa Indipendente’ di Piazza Martiri della Libertà, ed hanno preso il via sia le mostre allestite nella Galleria Comunale D’Arte, che i vari incontri, talk e laboratori.🥼
Le mostre presenti nella sala della galleria erano “La Storia di Faenza degli anni Zero: 50 copertine del Mensile Pipiné”, più 30 scatti del fotografo musicale di Faenza Andrea Saviotti.
In contemporanea sempre venerdì, all’interno della splendida cornice del Teatro Masini, si è svolta una lunga serata all’insegna della musica tradizionale e del folklore romagnolo, durante la quale sono stati protagonisti i ragazzi del gruppo Santa Balera, accompagnati dalle coreografie di ballo liscio – che per la Romagna si conferma un’intramontabile istituzione – delle Scuole di Ballo Team Dance Borgo e Le Magiche Fruste di Faenza.
Sul palco si sono alternati molti ospiti, tra cui la voce storica dell’Orchestra Casadei, Luana Babini, che ha ritirato il premio Arte Tamburini, che è andato anche a Matilde Montanari e Veronica Castellucci, cantanti dei Santa Balera. Il Premio Speciale è stato consegnato a Radio Capodistria, per aver contribuito al successo internazionale di “Romagna mia”.
Si è esibito poi il giovane Emanuele Conte, vincitore del premio ‘Voci per la Libertà’.
La platea era gremita di spettatori, anche perché a conclusione della serata è arrivato il tanto atteso cantautore Diodato, presente per la prima volta al MEI nel 2007, che ha ritirato il premio di Amnesty International per il brano “La mia terra” e la speciale Targa MEI alla carriera.
Il cantante ha sottolineato l’importanza del ‘viaggio’, sia fisico che metaforico come esperienza dell’indagare sé stessi, e del creare qualcosa insieme come gruppo di persone che si incontrano e si riconoscono; ha raccontato le difficoltà vissute nei primi momenti in cui ha cominciato il proprio percorso, ancora studente, facendo capire quanto sia importante l’opportunità data dalle etichette indipendenti affinché ogni artista capisca pienamente fino in fondo chi è senza omologarsi agli altri.
Molto toccante sentirlo cantare dal vivo tre suoi brani – solo chitarra e voce – nella cornice del teatro, tra i quali uno dei suoi più famosi, ovvero “Vita meravigliosa”.
Moltissimi gli incontri e gli artisti protagonisti della giornata di sabato 5 ottobre, nella quale nel pomeriggio presso la Galleria Comunale d’Arte, si è tenuto l’incontro “Musica E Parole. 50 Anni Del Premio Tenco” per celebrare la storia della prestigiosa rassegna, con la partecipazione di Stefano Senardi e Paolo Talancaa cui è stato consegnato un importante premio in riconoscimento di questi primi 50 anni di storia. Alla consegna del premio hanno partecipato in collegamento anche Sergio Secondiano Sacchi, direttore artistico del Club Tenco, Francesco Centorame e Antonio Silva.
Interessante anche la presentazione “Ariston. La scatola magica di Sanremo” (Salani editore) in compagnia dell’autore Walter Vacchino, con la conduzione di Enrico Deregibus.
Walter Vacchino è il proprietario del Teatro Ariston di Sanremo, che dagli anni 70 ospita il Festival di Sanremo, il Premio Tenco e molte altre iniziative. Il libro racconta proprio la storia e molti aneddoti di quel teatro, un luogo dove per sei decenni si sono esibiti i più grandi artisti.
Successivamente, nel sempre più gremito Teatro Masini,il docente e giornalista musicale Fabrizio Galassi ha presentato il libro “La musica è un lampo” di Stefano Senardi, alla presenza dell’autore e con l’intervento di Vinicio Capossela, che ha poi cantato in serata in Piazza del Popolo.
Sarebbe stato impossibile non visitare la Fiera del Disco, al primo piano del Palazzo del Podestà di Piazza del Popolo, con moltissimi vinili e dischi di ogni genere, interessanti stand e ulteriori presentazioni di libri.
Intanto sui vari palchi, nonostante l’arrivo di una leggera pioggia, si sono alternati senza sosta i cantanti e in serata abbiamo avuto modo di vivere l’energia e la grinta di Roy Paci, che insieme agli Aretuska ha fatto cantare e ballare tutta Piazza del Popolo, in un clima di grande festa.
La serata si è conclusa dopo le una, e anche sotto il Palco Crescendo MEI gli spettatori sono rimasti fino all’ultimo, partecipando alla chiusura in compagnia del ‘nostrano’ Lorenzo Iuracà – con la sua band composta dal chitarrista Nicola Barontini e dal bassista Simone Velotto – che con i suoi testi e le sue melodie sa tingere argomenti introspettivi e di spessore con ritmi divertenti e movimentati.
Nella mattinata di domenica Tiziana ha partecipato al Seminario sul tema “Le piattaforme musicali di oggi e quelle di sempre, gli spazi per la musica dal vivo”, mentre nel primo pomeriggio abbiamo scoperto, sempre sul palco di Piazza della Libertà davanti al Duomo, il gruppo romano degli “Scooppiati diveramenteBand”, che abbiamo avuto modo di intervistare poco dopo; il loro interessante progetto è nato nel 2011 all’interno della cooperativa sociale H-Anno Zero Onlus, che assiste persone con disabilità e si occupa di progetti sociali e di promuovere appunto l’inclusione anche attraverso la musica.
Il loro messaggio è quello che la diversità in realtà costituisce una ricchezza per tutti, ed i loro testi si fanno portavoce di questo importante insegnamento, con una buona dose di leggerezza e autoironia.
Il dover ripartire in direzione di Livorno ci ha impedito di rimanere fino alla fine della serata, ma siamo partite arricchite dalla musica, dagli incontri stimolanti, dallo spirito accogliente dei romagnoli e dalla bellezza della città stessa.
Con un pubblico in continua crescita e una partecipazione sempre maggiore, il MEI si conferma la più importante rassegna culturale per la musica indipendente italiana, una vera oasi creativa che non si conforma al mainstream e continua a dare spazio alla cultura, alla musica e alle nuove generazioni, e ci auguriamo che possa continuare a essere un faro per la scena musicale nazionale anche in futuro.
Sicuramente in noi ha lasciato il segno, e la grande voglia di tornare a prenderne parte nel 2025!