di Paolo Cavaleri
CINETICA Se di fortuna si parla, la storia è piena di uomini che se la sono cercata, e di altri che hanno fallito nel tentare di prendersi ciò che ritenevano utile. La predestinazione negativa è credenza degli animi afflitti, mentre la buona sorte si crede venga dal diritto di poter essere migliori. Proprio qui dovremmo fondere i due concetti: credere di essere destinati al diritto di essere migliori. Questo è una variante della fortuna, ma spesso confondiamo il confronto con i veri ostacoli alla creazione della propria fortuna. Essa dovrebbe appartenere sempre alla nostra vita, e se ci sentiamo fuori dal disegno fortunato delle stelle, dovremmo ristabilire un equilibrio per non smarrire le piccole gioie, e le amorevoli intenzioni di chi abbiamo accanto, al fine di comprendere che potremmo far parte di un qualcosa di più grande, ma anche stare attenti a non causare la morte dei processi creativi degli altri.
Una storia avvincente, un duello fra menti che dal passato non riescono a fuggire per immaginare un futuro migliore del loro presente.
The Prestige (2006)
“Eravamo due giovani al principio di una grande carriera … due giovani votati all’illusione”
I due giovani illusionisti Borden ed Angier sono dediti all’arte degli spettacoli teatrali. Sotto la guida di Cutter, maestro che li addestra alle mistificazioni più audaci della Londra ottocentesca, creano show insieme alla giovane assistente e moglie di Angier.
Una sera, in accordo con la giovane e il magister, eseguono uno dei tanti numeri, dove Borden sbagliando provoca la morte della compagna del suo amico e collaboratore. Da qui in poi i due si separeranno ed eseguiranno una ferrea ed estenuante competizione per essere il miglior mago di tutta la capitale inglese. Cominceranno a creare spettacoli al fine di mostrare il miglior prestigio. In questo modo Angier viaggerà per il mondo, incontrando Nikola Tesla, alla scoperta degli ultimi esperimenti scientifici per perfezionare il suo numero di magia migliore, mentre Borden troverà una compagna creando quella famiglia che l’altro non ha mai avuto. Cutter, come vecchio maestro dei due allievi, si troverà in mezzo a due mondi opposti ma con la stessa motivazione.
Imbrogli, sotterfugi e travestimenti per rendere viva la propria verità cercando ognuno la fortuna più vera ed utile per non soccombere all’oblio. Chi vincerà?
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“The Prestige” è un film del 2006 per la regia di Christopher Nolan, con le interpretazioni di Michael Caine, Hugh Jackman, Christian Bale, Scarlett Johansson, Rebecca Hall, Piper Perabo, David Bowie, Andy Serkis.
In una lunga contesa fra i due illusionisti questa pellicola mostra come ambedue cerchino fortuna. Concetto quest’ultimo opinabile, in quanto siano due personaggi che nel film fanno percorsi differenti accantonando la normale morale umana che sta alla base di sani rapporti di fiducia: sofferenti entrambi per le perdite e la propria condizione di uomini, vedono nella ricerca della fortuna una possibilità di cambiare vita.
Qui il pensiero di Borden mentre osserva un mago dopo uno spettacolo: -“… questo è il suo trucco, totale devozione alla sua arte … l’unico modo per fuggire da tutto questo”-.
I due, nonostante si intralcino, avranno in comune molto più di quanto si immagini. Tesla come inventore geniale confiderà ad Angier di lasciar perdere le sue ricerche perché divenute ossessioni.
Il Prestigio è la parte finale del loro conteso show mozzafiato. L’opera di Angier, chiamato ‘Il Grande Dalton’, e quella di Borden, conosciuto come ‘Il Professore’, saranno modi diversi di dare velocità per l’ultimo giro di una ruota alla propria fortuna. I problemi si accentuano quando non riescono a vedere le primarie e piccole fortune che hanno già di partenza agli albori dei loro percorsi. Il Grande Dalton, seppur addolorato per la sua perdita, smarrirà una sobria visione della competizione, mentre Il Professore terrà nascosto qualcosa di perfettamente visibile dall’inizio.
Buona Visione
Pellicola suggestiva, quanto da monito per comprendere come la fortuna, anche se trovata perché cercata, non debba mai essere paragonata a quella degli altri … pena il ridimensionamento delle proprie risorse: – “Ho visto la felicità, quella felicità che avrebbe dovuto essere la mia” -.