AKHENATON IL FARONE ERETICO

Immagine da Pixabay

di Davide Baroni

ARCHEOMITO- Akhenaton è stato uno dei faraoni più enigmatici e controversi dell’Antico Egitto. Il suo regno, che durò all’incirca dal 1353 al 1336 a.C., è segnato da una rivoluzione religiosa e culturale senza precedenti. Nato come Amenofi IV, Akhenaton era figlio del faraone Amenofi III e della regina Tiy. Salì al trono durante il periodo noto come il Nuovo Regno, un’epoca di grande prosperità e potere per l’Egitto.

La caratteristica più distintiva del regno di Akhenaton fu la radicale riforma religiosa. Intorno al quinto anno del suo regno, cambiò infatti il suo nome in Akhenaton, che significa “Colui che è utile ad Aton”, e spostò la capitale da Tebe alla nuova città di Akhetaton (oggi conosciuta come Amarna). Qui, Akhenaton proclamò Aton, il disco solare, come l’unico dio vero, sminuendo e persino sopprimendo il culto degli altri dei tradizionali dell’Egitto, in particolare Amon-Ra, che era stato – fino a quel momento – il dio principale.

Il faraone Akhenaton

Questa forma di monoteismo, o più correttamente enoteismo, rappresentava una rottura drastica con il passato politeistico dell’Egitto. Cambiarono anche le rappresentazioni artistiche, mostrando il faraone e la sua famiglia in pose più naturali e intime, spesso sotto i raggi del disco solare Aton.

Akhenaton fondò una nuova capitale, Akhetaton, dedicata esclusivamente al culto di Aton. La città fu costruita in una posizione isolata e rappresentava il centro della nuova fede. Oggi, le rovine di Amarna sono una testimonianza delle ambizioni del faraone di creare una società basata sui suoi ideali religiosi.

Uno dei palazzi della città di Akhetaton

Un altro aspetto affascinante del regno di Akhenaton fu la sua relazione con la regina Nefertiti, la cui bellezza è celebrata nel famoso busto conservato al Neues Museum di Berlino. Nefertiti giocò un ruolo significativo nelle cerimonie religiose e nella politica del regno, spesso raffigurata accanto al faraone in scene di devozione ad Aton. La coppia ebbe sei figlie, e alcune teorie suggeriscono che una delle figlie, Ankhesenamun, sposò successivamente Tutankhamon, il noto “faraone bambino”, probabilmente figlio di Akhenaton e di una sua sorella.

Il regno di Akhenaton durò soltanto 17 anni e terminò con la sua morte, a seguito della quale l’Egitto tornò rapidamente ai vecchi culti politeistici. Gli immediati successori di Akhenaton governarono per breve tempo, seguiti da Tutankhamon, che fu costretto dal clero di Amon ad abbandonare la città Akhetaton e ad abolire la riforma

Nonostante i tentativi dei suoi successori di cancellare le tracce del suo regno, l’impatto di Akhenaton è stato riscoperto grazie agli scavi archeologici nel sito di Amarna. La sua rivoluzione religiosa e il suo stile artistico unico hanno fornito una ricca fonte di studi per gli storici e gli egittologi. Akhenaton viene visto come una figura visionaria, ma anche come un sovrano che causò grandi disordini con le sue riforme radicali.

Un aspetto poco considerato dagli accademici e dagli storici è il fatto che sotto il suo regno probabilmente è vissuto il Mosè biblico. Io credo che il Profeta fosse un seguace del dio della riforma Aton e che dopo la morte di Akhenaton sia stato costretto a fuggire dall’Egitto, dando così vita all’Esodo.

La riforma religiosa di Akhenaton e la fede monoteistica di Mosè mostrano sorprendenti somiglianze. Entrambi promossero l’adorazione di un unico dio, una rottura radicale con il passato.

Alcuni storici suggeriscono che le date del regno di Akhenaton e l’ipotetica data dell’Esodo potrebbero coincidere. Se l’Esodo avvenne nel XIV secolo a.C., ciò lo collocherebbe nel periodo in cui Akhenaton era faraone.

La presenza dei Proto-Israeliti nel nord dell’Egitto durante il regno di Akhenaton potrebbe aver portato a un’interazione culturale e religiosa. È possibile che Mosè, o la comunità israelita, abbia preso ispirazione dall’Atonismo di Akhenaton.

Entrambi i personaggi introdussero riforme religiose significative che furono successivamente rifiutate dalle loro società. Dopo la morte di Akhenaton, il culto di Aton fu abbandonato e il politeismo tradizionale fu restaurato. Allo stesso modo, la narrazione biblica racconta di continue difficoltà e resistenze che Mosè incontrò nel mantenere il popolo fedele a un unico dio.

Anche Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, nel suo libro L’uomo Mosè e la religione monoteistica, pubblicato nel 1939, ha avanzato l’affascinante ipotesi che Mosè non fosse ebreo, ma piuttosto un nobile egiziano che abbracciò il monoteismo sotto l’influenza di Akhenaton.

Freud sosteneva infatti che Mosè fosse un seguace di Akhenaton. Quando il faraone morì e il suo culto fu soppresso, Mosè avrebbe cercato di perpetrare il monoteismo tra gli esuli seguaci di Aton unitisi agli schiavi semiti che volevano lasciare l’Egitto dove erano sfruttati. Secondo Freud, Mosè, successivamente, potrebbe essere stato osteggiato da parte degli stessi Israeliti, che lo consideravano un capo troppo intransigente e la rivolta sarebbe culminata poi con il suo assassinio.

Freud notò che il nome Mosè potrebbe derivare dall’egizio moses che significa “figlio” o “generato da”, come nei nomi egiziani Thutmose (figlio di Thot) o Ramose (figlio di Ra).

Secondo alcune tradizioni rabbiniche e apocrife, Mosè avrebbe avuto un’educazione egiziana e avrebbe rivestito una posizione di rilievo alla corte del faraone. Questo è coerente con l’idea che fosse un nobile egiziano.

Freud applicò la sua metodologia psicoanalitica alle tradizioni religiose, suggerendo che molti degli elementi della narrazione biblica fossero ricordi distorti di eventi reali. Il passaggio dalla religione di Aton al culto di Yahweh potrebbe rappresentare una repressione e un ritorno del represso, temi centrali nella teoria freudiana.

La teoria di Freud ha implicazioni profonde per la comprensione della storia religiosa e culturale del Medio Oriente antico. Se Mosè fosse stato effettivamente un nobile egiziano influenzato dal monoteismo di Akhenaton, ciò suggerirebbe che le radici del monoteismo ebraico siano profondamente legate alle vicende storiche e religiose dell’Antico Egitto. Questo connubio di tradizioni culturali potrebbe spiegare alcune delle similarità tra le pratiche religiose e i miti delle due civiltà.

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