“Scintille Retreat – Tira fuori la luce che è in te”

Arte & consapevolezza
di Elisa Heusch

QUARTO OCCHIO – La tematica centrale di questo mese di aprile per La Redazione Online è quella degli ‘obiettivi’, quelli che ci prefiggiamo per la nostra evoluzione, quelli che, come dice giustamente il mio amico e collega di redazione Paolo Cavaleri, ci fanno “guardare a coloro che ispirano per prendere ciò che serve e tracciare la propria rotta, con gratitudine per il contesto che ci ha attraversati”… ed in questa sede mi fa piacere poter condividere con i lettori il racconto di una favolosa esperienza alla quale ho partecipato lo scorso weekend (dal 14 al 16 aprile) in compagnia di uno straordinario gruppo di persone, di varia età e provenienza: la seconda edizione di “Scintille Retreat”, un ritiro olistico e alla stesso tempo creativo, immersi nella natura nei dintorni del Gabbro.

L’ideatrice e anche la ‘guida’ di questo nostro ritrovo – che è stato il secondo perché il primo si è tenuto ad inizio autunno – è Pamela Marinelli, in arte “Pamgogh”, artista muralista ed illustratrice, laureata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, specializzata in pittura botanica con alle spalle anche studi olistici e musicali, che con professionalità ma anche presenza di spirito ed ironia ha saputo coinvolgere tutto il gruppo di dieci persone, facendo soprattutto ambientare i nuovi elementi.

Avendo io già partecipato sei mesi prima al 1’ Scintille Retreat, portandomi a casa un arricchimento interiore, un maggior benessere psicofisico, ed ottime sensazioni di fondo collegate a tutte le attività svolte, non vedevo l’ora di immergermi in queste due giornate molto piene ma allo stesso tempo rilassanti!


Il tutto è partito nel pomeriggio di venerdì, quando ci siamo incontrati – per la prima volta con alcuni e ritrovati con altri – abbiamo sistemato le nostre cose negli accoglienti appartamenti dell’agriturismo, ci siamo fatti accogliere e coccolare dal buffet di benvenuto corredato da un’ottima tisana, e ci siamo dedicati alla prima ‘meditazione sull’intento’ facendo poi il giro di presentazioni, e condividendo quello che ci stavamo ponendo come nostro personale obiettivo del retreat. Anche la successiva cena (a base dei genuini prodotti a chilometro zero lì coltivati!), con i suoi scambi conviviali, ci ha permesso di gioire insieme e cominciare a conoscerci ancora meglio, e subito dopo mangiato la proiezione di un piccolo corto sul tema del ‘bambino interiore’ e una breve meditazione per lavorare sui sogni, ci hanno fatti andare a dormire con una buona dose di serenità e benessere.

Una delle cose che meno mi appartengono solitamente è quella di svegliarmi intorno all’alba, essendo io più nottambula che mattiniera, ma anche in questa occasione, così come sei mesi fa, sono riuscita ad addormentarmi appena toccato il letto, anche se molto presto per i miei standard…e perciò svegliarmi alle 7 non ha pesato poi così tanto visto il bel sonno ristoratore! Soprattutto sapendo che appena alzati ci avrebbe atteso la meditazione guidata per il risveglio del corpo e la respirazione “energizzante”, con tanto di auto-massaggio ai piedi, che sono quell’importantissima parte del corpo che spesso siamo portati a trascurare o sottovalutare.


Intanto la fortuna è stata il miglioramento del meteo con la fine della pioggia, che ci ha permesso di svolgere la successiva caccia al tesoro all’aperto come era previsto. Otto bigliettini racchiusi in una busta personale per ciascuno ci hanno guidati nella natura circostante, dapprima di fronte alla pianta scelta come nostra preferita, per respirare a pieni polmoni e ascoltare le sensazioni suscitate, poi scattando fotografie a quanto di bello intorno attirasse la nostra attenzione, prendendone nota sul quaderno…continuando poi con una riflessione sul cambiamento – quello che vorremmo vedere nel mondo ma che bisogna che parta da noi, come insegna Gandhi (“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”) – per concludere infine in coppia con un altro compagno d’avventura scelto da Pamela, riflettendo insieme sulle soluzioni di alcuni indovinelli e facendoci un ritratto o una caricatura a vicenda per sviluppare l’osservazione dei dettagli, la manualità e la creatività! Il successivo pranzo si è riconfermato come al solito gustoso, abbondante e genuino, e lo abbiamo smaltito tutti insieme nella passeggiata pomeridiano verso il ruscello e le cascatelle nel bosco.

La sorpresa inaspettata è stata scoprire un antico mulino abbandonato accanto al ruscello, avvolto dall’edera e sul cui tetto sono nati e cresciuti due enormi alberi che ho fotografato da varie angolazioni.


Un’altra attività stimolante e molto rilassante che abbiamo svolto prima di rientrare è stata colorare un disegno dell’album che ci ha regalato Pam, nel quale ogni pagina racchiude una sua splendida creazione a tema botanico; il rumore dell’acqua della cascata è stato decisamente il sottofondo migliore che potessimo scegliere per fare ciò, anche se il tempo è volato fin troppo e non saremmo più venuti via!


Al rientro in struttura Massimo, marito di Pamela – che già nell’esperienza dell’anno scorso si era rivelato un prezioso supporto durante il retreat – ci ha introdotti verso un’ulteriore scoperta del nostro corpo, attraverso la “pratica dell’eterna primavera”: un’attività di movimento e contatto reciproco, che si collega anche in parte alle arti marziali e alla difesa personale.
Un’infarinatura in cui ci siamo immersi a coppie, cambiando coppia ogni volta, a girare.
Un contatto tra le mani, un ascolto ad occhi chiusi, un lasciarsi anche trasportare con fiducia seguendo il movimento dell’altro di fronte a noi, alleggerendo qualunque rigidità corporea, ci ha permesso di entrare in una connessione ancora più intima, con una buona dose di divertimento e risate soprattutto sul finale.
Un’ora e mezzo che è volata via senza che ce ne accorgessimo! Dopo un’altra lauta cena, con tripudio di verdure fresche, super zuppa di fagioli neri e frittate a volontà, Pamela ci ha accompagnati verso il sonno con un breve concerto di Handpan e tamburo, passando anche accanto ad ognuno di noi, comodamente seduti e rilassati.

La domenica è iniziata ovviamente presto come il sabato, ma con in più un bel sole splendente, che in seguito alla meditazione con risveglio del corpo e respirazione energizzante, ci ha permesso di poterci dedicare a dei giochi all’aperto, ma giocando nel vero senso del termine!
Le sfide di ‘ruba bandiera’, ‘Un, due, tre, stella’ e nascondino hanno veramente risvegliato il nostro bambino interiore e abbiamo tirato fuori la spensieratezza e una sana competizione atletica, con tanto di girotondo mano nella mano e annessa gara a non ridere guardandoci negli occhi.
Non è mancato uno scambio di abbracci a rotazione con tutti i partecipanti, e la frase che guardandomi dritta negli occhi mi ha rivolto Paola, la signora di Brescia che non mi conosceva fino a 2 giorni prima:

Tu sei un Sole, sei bellissima…ricordatelo sempre!”. E a me è bastato un secondo per commuovermi!!!

Dopo l’ultima meditazione finale, e lo scambio delle nostre impressioni e sensazioni alla fine delle due giornate, il momento dei saluti è stato come al solito il più duro da affrontare, perché quando si sta così tanto bene non si vorrebbe mai venire via, e tutti siamo stati concordi nel dire che almeno altri 2-3 giorni ci sarebbero piaciuti e ci avrebbero arricchiti ancora di più, speriamo di poter fare un ritiro di una settimana intera prima o poi, chissà?!
Sorrisi, commozione, gioia, scambio, crescita, un grande stato di benessere…Questo è quello che ci siamo portati a casa rientrando, e che devo dire ancora mi sento scorrere nelle vene. È stata la conferma che una delle migliori cose che possiamo fare è dedicare del tempo a noi stessi, ricongiungerci con la natura e il suo potere benefico, mangiare un po’ più sano, risvegliare la creatività sopita e i nostri sogni di bambini, perché il bambino interiore non dovrebbe mai essere messo a tacere del tutto a causa degli impegni quotidiani, del lavoro, dello stress, del prendersi sempre troppo sul serio!
E Pamela ci ha ricordato che “Non è mai troppo tardi per essere ciò che hai sempre voluto.”


Ho poi con calma rivolto due domande a Pamela, per poter condividere con voi la sua risposta.

E: < Come è nata in te l’idea di svolgere questo tipo di Retreat così strutturato? >

P: “Bella domanda! Sono stata senza fissa dimora vivendo in un camper in varie parti del mondo per 7 anni, tra cui 3 anni in India e uno in Israele, e quando sono tornata da lì ho trovato una casa in un bosco davanti a un fiume, in Umbria…Non stavo molto bene e quindi ho proprio usato questa casa come CURA per me stessa, iniziando a cucinare e a nutrirmi, dopo aver anche fatto un percorso di meditazione, e anche la meditazione Vipassana di dieci giorni, per poter stare meglio sia fisicamente che psicologicamente.

Lì quando ero seduta sulle rive del fiume davanti a casa mia nel bosco, ho avuto proprio la visione di ospitare persone a casa mia facendo dei retreat, e questo rimane ancora il mio sogno: prendermi una casina nella natura e fare periodicamente questi incontri.La vita nel frattempo è cambiata, mi sono trasferita a Livorno, è arrivato il Covid e quindi è stato messo il tutto nel ‘cassettino’, però ho iniziato a lavorarci concretamente, pensando che una volta passato il periodo della pandemia avrei potuto farlo! Tramite un’amica ho poi avuto l’opportunità di conoscere la struttura che ci ha ospitati e ho svolto il 1’ Retreat a settembre 2022, nel quale ho mescolato un po’ tutte quelle che sono le mie competenze, quindi mettendo un po’ di arte nella natura, facendo dei lavori che ho imparato in vari meeting in giro per il mondo, tipo arte-terapia, collage, giochi per bambini, in un weekend immersivo in cui poter dare alle persone gli strumenti per poter essere indipendenti, lavorare sul QUI E ORA, ed essere consapevoli del momento presente.

E: < Cosa ti ha lasciato personalmente questa esperienza? >

P: “Mi lascia la voglia di prendere una casa al più presto e di rifare queste esperienze veramente quasi tutti i weekend, perché vedere il cambiamento dei visi delle persone da quando arrivano a quando vanno via è la mia più grande soddisfazione! Quando sei solo nella vita di tutti i giorni a volte ti trovi proprio in un vicolo cieco, pensi di essere l’unico a vivere magari quel tipo di problema, che non ci sia una via d’uscita, e ti trovi intrappolato…invece quando apri le porte del cuore al gruppo anche solo per un paio di giorni, ti rendi conto che viviamo tutti nello stesso percorso; io originariamente vengo da un paesino di mille abitanti, dove ho passato tutta la mia infanzia fino all’adolescenza, e la cosa che mi ha segnata di più è stato fare nove anni di ‘Scout’: era sempre il gruppo che faceva la forza, e soprattutto c’era la solidarietà, l’aiuto comune, quindi non eravamo mai soli! Il mio intento in questi ritiri è quello di renderci conto che siamo una grande famiglia, siamo rete, siamo tutti-siamo UNO, mentre la società là fuori ci vorrebbe tutti molto più individualisti!

In questo periodo storico secondo me c’è ancora più bisogno di esperienze come queste, per renderci conto che non siamo soli, che siamo tutti uguali e sulla stessa barca, e che se abbiamo un problema basta chiedere e gli altri ci aiutano, che è la forza del gruppo. La cosa bella è quando arrivano le persone timide, come ad esempio stavolta ne abbiamo avute due, che poi quando sono venute da me a fare una chiacchierata individuale mi hanno ringraziata entrambe, dicendomi di aver superato la paura nel parlare e quanto fossero dispiaciute che finisse poiché si stavano veramente sentendo a proprio agio.

Mi piacerebbe dunque prendere una casina in natura e rifarne sempre più spesso, anche con tematiche diverse, mescolando la pittura botanica, ancora di più il lavoro sul corpo, le arti marziali, le camminate silenziose, meditazioni, cibo sano e genuino che è fondamentale nella cura di se’, fino al lavoro personale sui propri traumi, il risveglio del bambino interiore… sviluppando il tutto sempre di più, anche in collaborazione con altri professionisti, come ad esempio in ambito di Costellazioni Famigliari, affrontando in una settimana ogni giorno una tematica diversa!”


Ringrazio personalmente Pamela per l’impegno e la passione che mette in ogni attività che svolge, sapendo alternare momenti più seri a momenti di puro gioco e divertimento, cercando di coinvolgere tutti, ma allo stesso tempo lasciandoci liberi di scegliere a cosa partecipare e cosa no, in piena autonomia e consapevolezza. Come ho detto davanti a tutto il gruppo non c’è stato un solo momento in cui io mi sia sentita a disagio, o fuori posto, e la cosa più bella è che ciascuno di noi ha avuto accoglienza verso gli altri e NON GIUDIZIO. Ci siamo impegnati verso noi stessi e per noi stessi, ma senza l’apporto di tutti gli altri niente sarebbe stato lo stesso! GRAZIE a ciascuno dei miei compagni in questa magica esperienza.


Biografia:
Pamela Marinelli si è diplomata in grafica pubblicitaria e laureata con lode all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2006. Pittrice, muralista ed illustratrice internazionale.
Artista professionista da 20 anni, ama trasmettere le sue conoscenze tecniche e passioni in corsi e laboratori d’arte in giro per il mondo. Ha tenuto corsi di arte terapia con post traumatici in Israele ed ha realizzato un murales insieme ai ragazzi disabili al centro Dinsi Une Man di Pisa.

Ha lasciato opere in Giappone, India, Israele e gran parte dell’Europa e ha tenuto corsi d’arte a New York. Da quando vive a Livorno la sua arte si è focalizzata sulle piante mediche, arrivando a realizzare il suo primo libro illustrato – edito da Crowdbooks – “Il potere delle piante”, che tratta di 30 piante curative che aiutano a vivere meglio. Tiene corsi di arte nel proprio studio a Livorno e sta realizzando murales nelle carceri di Livorno e di Gorgona, insieme ai detenuti. Tiene corsi continuativi sul canale Patreon.

[Sito: www.pamelamarinelli.com – Instagram, Facebook e Patreon: @pamgogh_art]

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