TUTTA UN’ALTRA MUSICA
di Annalisa Conti
Eccoci arrivati al mese di settembre, dove tutti rientriamo dalle vacanze, le giornate si accorciano e per qualcuno arriva il grande momento del primo giorno di scuola.
Scommetto che tutti nel bene e nel male, conserviamo un ricordo di quel giorno. Ci affacciamo ad un mondo nuovo, quello dell’istruzione, carichi di gioia e di aspettative certi che apprenderemo tutto il necessario per affacciarsi al mondo dei grandi.
Almeno io l’ho sempre vista così “la scuola”, il luogo dove mi avrebbero insegnato ciò che era importante conoscere. Eppure arrivata a un’età ben lontana da quella scolastica ho scoperto che ci sono tante cose utili che a scuola non ci sono state insegnate.
Ho scoperto il coaching questo meraviglioso strumento che oggi è il mio lavoro, un mezzo per scoprire sé stessi e avere un bagaglio di strumenti per far fronte, in maniera potenziante e positiva, alle situazioni che la vita ti mette davanti.
Grazie al mio percorso di formazione ho lavorato su di me, non tanto per cambiare perché cambiare implica lasciare una parte di sé e snaturarsi, ma per evolvere.
Evolvere e scoprire sé stessi, i comportamenti, le proprie passioni, i propri talenti e i lati ombra accettandoli e abbracciandoli perché parte della nostra vera natura.
Con il coaching ho potuto andare a fondo, conoscere il perché dei miei tanti atteggiamenti, ascoltare e comprendere le mie emozioni, imparare a gestirle invece che lasciarmi dominare da esse. Ho lavorato sull’autostima, sulla comprensione di quel termine “Stima” che ci mette sempre in crisi perché cerchiamo sempre di valere, di essere stimati, agli occhi di qualcun altro invece che ai nostri. Scoprire di essere l’unica a doversi stimare, imparare ad essere la mia migliore amica mi ha permesso di amarmi incondizionatamente e di non mettere la mia felicità nelle mani di nessun altro. Troppo spesso cerchiamo la felicità fuori, quante volte ti sei detto “sarò felice quando…” e quel quando non arriva mai, perché la felicità deve nascere da dentro e non da eventi esterni a te.
Devi saper riconoscere e congratularti con te quando fai qualcosa che ti sembra facile e invece non è da tutti. Devi essere felice di te stesso per il tuo impegno e per ciò che sei riuscito ad ottenere.
Grazie al coaching ho scoperto cos’è davvero l’empatia, quella capacità di comprendere e captare lo stato d’animo altrui, senza però sentirsi in quello stato per poter accogliere e entrare in relazione con gli altri.
L’empatia ti fa capire i bisogni e i punti di vista dell’altro mantenendo un proprio ruolo, avverti l’emozione dell’altro ma non sei coinvolto emotivamente e ciò ti permette di far sentire l’altra persona a proprio agio senza giudizio. Se entri in empatia, non hai bisogno di giudicare perché non essendo emotivamente coinvolto, sei in grado di capire meglio cosa c’è dietro ad un comportamento a quell’emozione, così facendo i giudizi scompaiono, perché molto spesso si giudica ciò che non si conosce, perché ciò che è diverso da noi ci spaventa, rompe i nostri schemi e il nostro equilibrio.
Ecco cosa avrei voluto imparare a scuola, mi sarei voluta affacciare al mondo dei grandi con una valigia carica di strumenti che mi avrebbero permesso di entrare nel mondo del lavoro fiera e certa del mio potenziale, in grado di relazionarmi con empatia, gestendo le mie emozioni e facendo il tifo per me e per i miei successi.
Lo so, al momento portare la crescita personale nelle scuole resta un mio sogno…per ora…perché si sa, se ti ci metti con impegno puoi raggiungere qualsiasi risultato.
E tu, cosa avresti voluto imparare a scuola? Quali strumenti utili per la tua vita che non ti sono stati insegnati?