L’EDITORIALE – in questi primi giorni dell’anno mi trovo a ricordare il nostro percorso appena passato.
Abbiamo tutti insieme onorato la tematica del gennaio scorso … vi ricordate?
Col tema dell’Inventiva, giocando appunto di fantasia, siamo passati per numeri, vignette artistiche, idee
cantautoriali e aggiornamenti, ad argomentare l’Amore, la Sinergia, la Natura, la Felicità, il Relax, la Volontà e altro ancora.
In questo primo dei dodici mesi ho pensato di principiare con un qualcosa di veramente personale per
ognuno di noi … sono tanto intimi, quanto comuni, e se rivelati possono essere identici o opposti:
I DESIDERI.
Invero, in queste ore, ho pensato a questi ultimi quattro anni in cui ho conosciuto molte persone diverse
da me, in età, provenienza e convinzioni. Per questo nel continuum della nostra linea editoriale abbiamo un altro singolo interessante, tutto per noi Italiani, e visti gli ultimi tempi ci fa bene ascoltare due parole di speranza:
Mi prende l’emozione per Firenze che sta là
per Venezia che si muove e l’Eterna Roma è qua
Italia, Italia, Italia bella e uguale non ce n’è
Itala, Italia, questa canzone io la canto a te
Scritta da Umberto Balsamo e interpretata da Mino Reitano nel 1988 con la quale si classificò alla sesta
posizione alla 38esima edizione di Sanremo, è stata reinterpretata da appassionati cantanti indipendenti di nazionalità italiana che risiedono all’estero. Diversi, distanti ma con un unico desiderio, quello di poter
pensare che anche se non sei esattamente nella tua casa, questa c’è sempre e in un modo o nell’altro vi
potrai tornare.
Di questo capodanno ricorderò i curiosi accenti romani, milanesi e quelli toscani a me più conosciuti che
sentivo accompagnare i brindisi, ricorderò cugini di persone presenti conosciuti da familiari di altri ancora e visite improvvise di altri compagni che non hanno esitato per venire a festeggiare anche dopo la
mezzanotte, per ballare su note di musica anni 70, 80 e 90.
Osservandoci bene non siamo poi così lontani nell’adoperarci per qualcosa, si diversi sono i percorsi e
personali i tragitti ma è la spinta che li causa ad affascinare l’intero cammino che porta all’obiettivo.
Sono i desideri … essi muovono le nostre passioni ma la cosa più interessante è che sono i veri araldi
dell’interazione umana. Che cosa saremmo stati senza la spinta per voler essere qualcosa in più, o senza essere diversi da come credevamo. Di queste feste, e in questo principio di nuovo anno, mi ricorderò di uno dei momenti dove, solo ma in mezzo ad altri, ho suonato una piccola chitarra … non suonavo da tanto. Ho pensato che fra tutte quelle note e i volti di persone che non conoscevo, potevamo assomigliarci più di quanto avessi mai creduto, e anche pensando a chi non c’era, ho visto i miei desideri come la chiave di reinterpretazione delle mie scelte.
Accanto a carissimi amici che vivono con me il presente, tutti protagonisti di storie diverse, ognuno ha
desideri che sono fautori di ricordi e concausa del passato, ma anche stimoli che trascendono il tempo per immaginare il nostro futuro.
Preparati 2022, perché se il 2021 è stato di fantasia, abbiamo tutti qualcosa da chiederti perché i desideri a immaginarli non costano niente … ma sono tutto mentre li vivi.
A voi redattori, a voi la penna … scegliete bene i colori, inquadrate bene il vostro soggetto e ascoltate i
vostri pensieri perché incominciare con ciò che vorremmo di più è un ottimo modo di portare avanti i nostri sogni … e come sempre, liberi di creare e sentire come sapete.
Buon anno !
di Paolo Cavaleri