-Immagine di @Sasin Tipchai
di Tiziana Etna
OLISTICAMENTE – Aurelio Penna negli anni 90′ scriveva che il fenomeno “angeli” era di moda, ed effettivamente dando uno sguardo al passato è chiaro e facilmente intuibile anche per chi non era ancora nato, che erano quelli gli anni in cui cambiava il paradigma ed il concetto di messaggero celeste che guida e protegge, usciva dalla visione strettamente cattolica e religiosa per espandersi al concetto di spiritualità, infatti, come lo stesso Penna concludeva: “…tuttavia, una moda si afferma quando c’è una forte richiesta da parte del pubblico”. Da allora un susseguirsi di mode hanno aperto la strada a percorsi, metodi e riscoperte atte da prima a sottolineare la profonda differenza tra religione e spiritualità e poi di conseguenza, a vivere la spiritualità mettendo se stessi al centro della propria esistenza.
Complice internet e quel romanticismo selettivo che alla lunga protegge la carta stampata e anche i dischi in vinile, chi non si riconosceva in alcun dogma si è potuto confrontare con altri, per potersi fare una propria valida idea in merito alle grandi domande del tipo “chi siamo, perchè esistiamo, chi ci ha creati, qual’è lo scopo della vita”???, domande destinate a restare prive di risposte empiriche; solo teoriche, benché inoltrandosi verso certe ricerche, l’esperienza sensibile diventa tangibile, forse non dimostrabile ma soggettivamente illuminante.
Nel mese dedicato al “relax” preceduto dalla “felicità” ciò che mi preme sottolineare è che essendo il mondo bello perchè vario è ovvio che non tutti siamo soggetti agli stessi stimoli, nè ci mettiamo in cammino spinti dalle stesse motivazioni, nè tanto meno abbiamo bisogno di insegnamenti stereotipati e meno che mai dogmatizzati.
Parliamo spesso di vita olistica pensandola una “pratica” che comprende uno stile di vita al profumo d’incenso orientale, lampade di sale dell’Himalaya, arredamento etnico e scelte alimentari estreme e definitive. In realtà alla fine la vita prende quella direzione, perché si tende al benessere globale, quindi si smette di desiderare l’ultimo modello di qualsiasi arnese per circondarsi di quello che ci serve veramente, per accorgerci che di alcune cose ne abbiamo in abbondanza e che basterebbe leggermente spostare il focus per comprendere come tutto è interconnesso e a portata di mano.
La separazione è obsoleta, appartiene ad un’era superata, ci trasciniamo convinzioni, tendenze a determinati atteggiamenti ma conveniamo tutti sul fatto che non ha importanza il metodo da cui si parte, l’argomento o il motivo che ci spingono a metterci in cammino, la filosofia che seguiamo, la sola “volontà” (prima legge universale – Il Mago – dei 22 arcani maggiori) di ascoltare la nostra natura umana reca in sè uno scatto evolutivo, l’importante è il qui ed ora, e continuo nella retorica… quello che conta è il viaggio!
Abbiamo capito che invisibile non vuol dire irreale
I vostri pensieri, come i vostri sogni non li vedete, eppure sono reali, neanche il vostro amore o la vostra tristezza vedete, ma esistono, esistono per voi e per il vostro mondo, che in qualche modo è collegato al mio e a quello degl’altri. Il vostro amore può unirsi a l’altro e co-creare, formando famiglie, società, progresso, allo stesso modo la vostra tristezza può diffondersi e co-creare depressioni, conflitti, fallimenti e radicarsi nel vostro mondo e ramificarsi andando a coinvolgere chiunque non abbia un’aurea abbastanza forte da limitarla.
Ecco che ogni percorso di crescita ambisce alla centratura, affinchè l’equilibrio delle nostre dimensioni interiori echeggino in armonia con l’universo. Come in alto cosi in basso, microcosmo – macrocosmo, un universo unico e contenitore di tanti universi fino “all’universo atomo”. E’ stato quando ho preso gli arcani, li ho disposti in cerchio da 1 a 22/0 e li ho guardati nell’INSIEME che ho capito che parlavano di un essere umano ideale, dell’essenza della natura umana, senza religione, colore, differenza di genere. Nell’arcano V Il Papa, è proprio la Legge della moralità, dei valori e dei principi’ a dirlo, sono quelli che fanno l’uomo buono o cattivo, la stessa carta suggerisce che la fede nei dogmi è inutile se non si accoglie consapevolmente e non a caso precede la carta VI L’Innamorato o Gli Amanti che rappresentano la “libera scelta”. Essere buoni o cattivi è una nostra scelta, come ambire alla centratura ed entrare nel flusso universale.
Relax a 4D
Cos’è la nostra AUREA? E’ l’insieme dei nostri corpi invisibili: il prana e l’astrale che sono collegati tra loro da organi occulti chiamati chakra, ma in realtà i chakra si formano dove più meridiani s’incontrano, i quali a loro volta sono i flussi energetici che seguono la stessa traiettoria del sistema nervoso e circolatorio. Se pensiamo che tutto è uno e si corrisponde, l’aurea è quel campo energetico che ci circonda, che ne determina la vitalità, costituito dai nostri pensieri e dai nostri sentimenti, i quali spesso (sempre) si traducono in azioni e atteggiamenti nella vita oggettiva. Tutte queste tre dimensioni del nostro essere altri non sono, per dirla in modo molto riduttivo che, il corpo fisico che agisce, il campo pranico che pensa e l’astrale che sente, sono dimensioni in divenire, cioè legate alla nostra identità attuale e sono gli elementi che muovono la matrioska di superfice degli arcani maggiori, rendendoli consultabili per i quesiti terreni, Ma in quella che chiamiamo quarta dimensione c’è l’espansione dell’aurea, c’è il Sè superiore o Anima, o Scintilla Divina, per i buddisti la buddità, comunque la si chiami c’è il nostro Essere, perfetto ed immutabile, fuori dal tempo e dallo spazio, quei pochi grammi che spariscono con la morte, c’è l’atomo di dio, c’è la nostra pura essenza “in Essere” che può attingere ai registri universali e trarre ispirazione per il percorso in divenire.
Più facile a dirsi che a farsi! Ma è proprio cosi! Se stiamo bene noi, siamo “centrati” l’universo risponde.
Detto ciò, teniamo conto che le dimensioni in divenire sono interconnesse, s’influenzano tra di loro ed hanno bisogno di nutrimento. Se andiamo in palestra ci sentiamo più tonici e più sicuri di noi che se ci rimpinziamo sul divano, se ci concentriamo sulle paure le alimentiamo, se ci concentriamo su gli obbiettivi li realizziamo. Quando queste dimensioni sono nutrite e c’è consapevolezza delle loro dinamiche, il Sè diventa raggiungibile e la comunicazione tra la nostra coscienza superiore e razionale: possibile. Concedersi un meritato relax è un primo utile presupposto alla consapevolezza della nostra coesistenza multidimensionale.
Libri consigliati: “I quattro livelli della guarigione” di Shakty Gawain e G.Bianchi
“Meditazione per la nuova era” di Dede Riva edizioni Mediterranee che contiene due fantastiche meditazioni atte a prendere consapevolezza dei nostri corpi.
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