“Il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza al cambiamento lo è” (Buddha)
di Annalisa Conti
Crescita Interiore – In questi mesi, inevitabilmente, la nostra vita ha subito dei cambiamenti inaspettati. Tutti ci siamo trovati a svolgere i soliti compiti in maniera differente e, anche ora, la ripresa a un’apparente normalità porta con sé dei cambiamenti. Cambiare spesso fa paura perché ci allontana da qualcosa di conosciuto che ci dà sicurezza, obbligandoci ad accettare nuove condizioni. Però, il cambiamento è parte integrante della vita: guardiamo le nostre foto e di anno in anno siamo cambiati fisicamente; i nostri abiti cambiano seguendo le mode e le tendenze del momento; le situazioni lavorative e le relazioni della nostra vita non sono mai le stesse. Che il cambiamento sia o meno desiderato, la vita ci metterà sempre in condizione di cambiare. C’è una sostanziale differenza però nel gestire ogni cambiamento a nostro vantaggio anziché subirlo, anche perché molto spesso il non passare all’azione rimanendo inermi si rivela la peggiore delle scelte possibili. L’incapacità di adattarsi a situazioni spiacevoli e deleterie senza reagire, se non quando ormai è troppo tardi, è ben spiegata in questo metaforico racconto del filosofo statunitense Noam Chomsky, “Il principio della rana bollita”:
“Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50 gradi avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone”
Per gestire al meglio ogni situazione che la vita ci propone, abbiamo la necessità di passare all’azione attivando alcune nostre risorse interne:
- Resilienza: termine entrato ormai nel linguaggio psicologico, anche se deriva dalla scienza identificandola qualità di un materiale di resistere agli urti senza rompersi. Anche noi nella vita veniamo messi alla prova da agenti esterni e da emozioni interne, a volte difficili da gestire, che, allenando la resilienza, possiamo fronteggiare con positività rindirizzando la nostra vita verso obiettivi per noi importanti.
- Determinazione: essere determinati ci aiuta a non perderci quando le cose non vanno nel modo desiderato, ad avere la forza di volontà necessaria per continuare a perseguire i nostri obiettivi non rimanendo immobili in balia della vita.
- Costanza: allenata la resilienza e la determinazione, è necessario essere costanti, non fermarsi ai primi tentativi, ma provare e riprovare, come quando si inizia a suonare uno strumento musicale. Le prime volte si commettono un sacco di errori, si ha l’impressione di non fare passi avanti e di non migliorare, ma non bisogna smettere di impegnarsi…se non si provano le note sbagliate non si possono trovare quelle giuste!
E’ chiaro che, anche se desideriamo cambiare qualcosa nella nostra vita, per vedere la realizzazione dei nostri obiettivi, dobbiamo tenere conto che i più grandi risultati non si ottengono per magia. Per arrivare alla soddisfazione finale è necessario avere la forza di volontà di resistere alle sfide, la determinazione e la costanza di continuare voltandosi indietro e vedendo quanta strada si è già percorsa, invece che focalizzarsi su quanta ce n’è ancora da fare. Così facendo eviteremo di arenarci, di pensare che non si ha tempo a disposizione o che ci voglia troppo tempo per vedere i risultati. Quante volte, ad esempio, abbiamo iniziato una nuova dieta, siamo partiti con dei buoni propositi e dopo pochi mesi l’abbiamo abbandonata? E’ inevitabile che all’inizio per il nostro cervello sarà più facile tornare alla condizione precedente perché è più comoda e conosciuta. Per rendervene conto provate a fare adesso questo esperimento: mentre leggete, mettetevi a braccia conserte; vi ritroverete con un braccio sopra e l’altro sotto in un gesto automatico e in una posizione per voi comoda; provate ora ad incrociarle al contrario cambiando l’ordine delle braccia. Fatto? Come vi sentite adesso, più o meno comodi di prima? Se tra dieci minuti vi chiedessi di rimettervi a braccia conserte sono certa che scegliereste in automatico la prima posizione, quella a cui siete abituati. Il cambiamento è un processo che richiede inevitabilmente un grosso sforzo, anche quando abbiamo capito che certi comportamenti, certi modi di pensare, non sono funzionali per noi, non è semplice sradicare le vecchie abitudini. Decidere di intraprende questo tipo di viaggio necessita di coraggio e di passi ben precisi: la strada per ottenere cambiamenti duraturi è fatta di un piano d’azione specifico che si basa su assi del cambiamento provenienti da studi di psicologia cognitiva, in particolare dalla Neurosemantica di M. Hall, e dal metodo “Tutta un’altra vita” ideato da Lucia Giovannini di cui, in qualità di coach certificata, vi parlerò approfonditamente nei mesi successivi. Tornate a leggere i prossimi articoli.