Il 15 marzo è uscito il primo numero del nostro giornale, una vittoria per noi consapevoli che la lettura di articoli di contenuto è diventata una forma esclusiva di cultura ricercata dai pochi affamati di conoscenza, una vittoria per noi desiderosi di creare uno spazio per le buone notizie, capace di valorizzare il contributo sociale, artistico e culturale di ogni lettore e di farlo in un mondo, quello digitale, dove le notizie belle e brutte si sprecano e dove spesso non è semplice appurarne la veridicità. Oggi giorno la carta stampata ha lasciato il passo al giornalismo digitale, togliendo i settimanali di gossip che resistono con la scusa:-”in una sala d’aspetto o dal parrucchiere cosa ci vuoi tenere? Ed i quotidiani ormai consolidati pur se in calo di vendite. Tutte le nuove testate sorgono online, offrendo un gran numero di quotidiani locali o comunque di giornali con notizie veloci, immediate e che scadono presto, perchè questo la rete impone al cronista. Tutto ciò però ci ha fatto perdere quasi del tutto riviste dette di nicchia che si sono dovute reinventare, le più fortunate limitando il numero delle uscite periodiche, altre forti, ma comunque non abbastanza da sostenere le spese di stampa in rapporto alla diffusione si sono spostate online ed altre hanno chiuso lasciando vuoti editoriali, qualche esempio? “Il Mucchio Selvaggio” wikipedia lo racconta cosi: << Mensile di musica e cultura indipendente, anche conosciuta come Il Mucchio selvaggio, è stata una rivista periodica italiana, fondata nel 1977 a Roma da Max Stèfani, Paolo Carù e Aldo Pedron. Tutti e tre provenivano da Music Box, la sezione musica della rivista di alta fedeltà Suono.
Si occupava principalmente di musica, cinema e libri, ma trattava anche di argomenti di carattere politico e fenomeni di costume. Ha ospitato le vignette di autori di satira italiani. Nata come rivista mensile nell’ottobre 1977, divenne settimanale nel 1996, per poi tornare mensile dal gennaio 2005 fino alla chiusura nel 2018.>> . Non vorrei dilungarmi su questo punto, ricordo che compravo spesso una rivista mensile, l’adoravo! “Oltre la Conoscenza” della quale ora si trovano al massimo vecchie copie su ebay.
La verità è che cio’ che può trattare un periodico anche e soprattutto online, è spesso affidato a siti e blog, quindi l’obbiettivo che ci siamo posti è quello di dare spazio e di approfondire cosa interessa ai lettori, perchè nell’animo non siamo “giornalisti d’assalto” ma umili ricercatori e comunicatori che con etica deontologica si interesseranno di voi e per voi. Una vittoria per noi che abbiamo escluso politica e cronoca nera dal nostro campo di interesse, per noi che siamo una piccola grande squadra, carica di gioia ed entusiasmo che neanche il virus è riuscito a soffocare, anzi, la cattività ci ha resi più partecipativi, e sono veramente fiera di ogni singolo collaboratore. Ora inizia questa nuova avventura…l’avevamo pensato diverso l’inizio ed avevamo lavorato ad altro, tuttavia ci siamo trovati a vivere una situazione inaspettata che ci ha presentato un futuro dispotico prima di oggi immaginato solo guardando un film di fantascienza e variare alcune tematiche, come riscrivere questo editoriale è stato inevitabile. Siamo tutti molto, troppo informati e forse anche informati male, sento un gran dare la colpa alla stampa che ha l’obbligo, quanto meno morale, di riportare informazioni e dati. Se leggiamo ogni cosa che ci capita di scorrere in rete o diamo per buono ogni messaggio o catena di whatsapp è quasi naturale che l’ancora acerba capacità di gestire le emozioni e l’egoismo di noi essere umani parzialmente evoluti ci conduca ad un panico virale e poi la colpa è dei media. In questa circostanza pur non avendo voluto dibattere con nessuno mi sono trovata a subire sfoghi di estremisti del pensiero positivo e sfoghi di catastrofisti, restando neutra a guardare e ad osservare le regole cercando un modo costruttivo per sfruttare questa grande possibilità che abbiamo tutti di cambiare. Sicuramente ne avremmo fatto volentieri a meno, ma in questo scenario apocalittico sono fiera di essere italiana, questa Italia che dicono malata, forse non è cosi messa peggio di chi non lo dichiara. Le misure restrittive sono sagge e al di là di tutto fermarci un attimo, come lo sarà poi ripartire comporterà una presa di coscienza collettiva ed un sicuro scatto evolutivo.
#io resto a casa: concerti, mostre virtuali, tutorial di ogni tipo, corsi gratuiti e addirittura viaggi virtuali…ed ovviamente leggere, scrivere, suonare, dipingere, creare. La paura genera una sorta di entità artificiale che ci prosciuga l’energia vitale, fortunatamente potenziare il proprio campo aurico svolgendo attività gratificanti, rinforzare il sistema immunitario grazie alla musica, l’arte e la meditazione si può ed è molto più potente. Intanto Gimme Song Lovin, il format che affitta il divano in cambio di canzoni si replica sulla nostra web-tv. Questo è un buon momento per conoscere la buona musica cantautorale italiana.
Alla pagina “redazione” troverete tutti i contatti diretti per le vostre domande, lettere, proposte e/o comuicati. Per ogn tipo di comunicato stampa potete scrivere a redazione@poloartistico.it.
A presto!
Il direttore
Complimenti a tutti noi!!! Abbiamo un motivo per festeggiare il nostro impegno… nonostante il difficile momento le informazioni, la cultura, la scrittura e l’Arte NON devono fermarsi!!!
AVANTI TUTTA 😉
Una grande squadra!!!!