Tutta un’altra musica!

di Annalisa Conti

La musica della vostra infanzia, o la canzone del vostro primo bacio, quali emozioni e sensazioni smuove in voi? Quante canzoni, riascoltandole, vi portano magicamente indietro nel tempo facendo riaffiorare emozioni e ricordi del passato?

La musica ha il grande potere di parlare a parti profonde della nostra coscienza in quanto è capace di emozionarci e di cambiare i nostri stati d’animo. Allo stesso modo, quando ci si presenta una situazione che ci tocca personalmente, si attivano in noi emozioni e risposte immediate apprese dalle nostre esperienze individuali passate. Questo succede perché il nostro cervello processa 1 milione di bit di informazioni al secondo, perciò, per dare una risposta veloce, associa le sensazioni e le immagini a ciò che ci è già accaduto. Una risposta rapida in tantissimi momenti è di certo un vantaggio, se non che, così facendo, ci focalizziamo e scegliamo sempre ciò che ci è già accaduto, che abbiamo già vissuto e che inevitabilmente ci porta nella stessa direzione. Come se davanti a un bivio scegliessimo sempre la strada conosciuta.

Ecco perché molte volte, anche con persone e in situazioni diverse, ripetiamo lo stesso schema e otteniamo identici risultati. Per cambiare la riposta che ci arriva, dobbiamo assolutamente allenarci a cambiare i nostri pensieri e il nostro atteggiamento a ciò che la vita ci propone. Siamo noi ad avere il potere in ogni momento di decidere quale strada prendere.

Molto spesso ci facciamo dominare dai nostri sentimenti che prendono il sopravvento sulla nostra vita e sulle nostre decisioni. Ma chi è il padrone di quell’emozione? Le emozioni ci controllano se siamo noi a consentirlo.

Ad esempio, se siamo in auto e un’altra macchina ci taglia la strada, istintivamente sterziamo, ci mettiamo in salvo e ci arrabbiamo. Siamo noi però i responsabili della nostra rabbia: non c’è di fatto nessun colpevole per la sua presenza.

Spesso ci identifichiamo con l’emozione che stiamo provando rischiando di amplificarla enormemente; ma un’emozione è qualcosa che si prova, non qualcosa che si è. C’è, infatti, una sottile ma sostanziale differenza nel dire a se stessi e ad altri “Sono arrabbiato” o “Questa situazione mi sta facendo provare rabbia”. Disidentificarsi da essa ci permette di ridimensionarla, di darle meno importanza, e di riuscire, così, ad essere più distaccati e ad analizzare in modo più nitido cosa sta succedendo dentro di noi.

Ciò che proviamo all’interno condiziona inevitabilmente ciò che avviene al di fuori. Per questo motivo, sapere come gestire le emozioni è la capacità più importante che possiamo acquisire e per farlo abbiamo bisogno di partire dalla consapevolezza.

Per avere consapevolezza è necessario fermarsi, prendere un respiro profondo e ascoltarsi, riconoscere le proprie emozioni, accettarle per quello che sono – ovvero modi di risposta alle situazioni – e gestirle in modo da apprendere da esse, scoprire da dove derivano e perché la proviamo.

Rinnegare le emozioni, far finta di non provarle, dire che va tutto bene, non porta ad alcuna soluzione; al contrario, accoglierle, abbracciarle e prenderci cura di loro, come faremmo con una persona in difficoltà a cui vogliamo bene, è il punto di partenza per amare noi stessi ed accettarci prima di voler essere accettati dagli altri.

Le nostre emozioni giocano anche un ruolo fondamentale nella nostra vita, sono persino contagiose. In base a come ci poniamo davanti a una persona e allo stato d’animo che esprimiamo emettiamo un’energia che porta l’altro ad avere una vibrazione simile. Quante volte in presenza di persone allegra ci sentiamo subito più di buon umore? Al contrario, quando non siamo sereni e facciamo solo pensieri negativi, abbiamo un tono di voce più severo, siamo meno pazienti e le risposte che diamo possono avere effetti negativi sulle nostre relazioni.

Fa anche un enorme differenza lo stato d’animo con cui affrontiamo i problemi: se siamo fiduciosi e ottimisti, sarà sicuramente più facile essere focalizzati nel trovare soluzioni rispetto a chi, davanti a una difficoltà, viene preso dal panico, dallo sconforto ed è già convinto di non farcela.

Vi siete mai chiesto quale stato d’animo predominano le vostre giornate?

Solo quando conosceremo in profondità l’emozione che stiamo provando, potremo guarirla, se ci crea sofferenza, o utilizzarla come la nostra più grande forza.

Essere consapevoli e liberarsi dagli schemi del passato, ci rende liberi di scegliere, di esplorare qualcosa di nuovo, di vivere nella giusta armonia orchestrando le nostre emozioni come in un concerto. Un concerto di emozioni che ci porta a vivere sentendo davvero Tutta un’altra musica!

*Annalisa Conti conduce una rubrica mensile sul tema della crescita personale e sarà ben lieta di rispondere alle vostre domande, potete scriverle a:

a.conti@laredazione.online

o visitare il suo sitoweb www.annalisaconti.it

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