di Paolo Cavaleri
“ Lettere, non se ne scrivono molte oggigiorno vero?
Ma scommetto che ce n’è una che non dimenticate, la spedite a un tipo paffuto vestito di rosso e … a meno che abbiate fatto i bravi , più o meno , vi lascerà un giocattolo ” .
Inizia
così il capolavoro targato Netflix di Sergio Pablos, regista al suo
primo lungometraggio, scritto assieme a Zac Lewis e Jim Mahoney, con
le parole di Jesper, uno dei protagonisti di questo film
d’animazione.
Klaus affascina milioni di persone in tutto il
mondo, ne sono testimoni i riconoscimenti dei contesti accademici del
mondo cinematografico e televisivo:
La BAFTA ( British
Academy of Film and Television Art ) premia come Miglior film
d’animazione,
sette Annie Awards; miglior montaggio, miglior
storyboard, miglior scenografia, miglior character design in un film,
miglior regia, miglior animazione di un personaggio singolo ( Miss
Alva ) e anche qui miglior film d’animazione.
Si aggiungono
anche due candidature ai premi Goya, precisamente miglior film
d’animazione e miglior canzone Invisible, di Zara
Larsson.Un’ ulteriore candidatura per il tanto atteso
premio Oscar poi andato a Toy Story 4 di Josh Cooley.
Vorrei
partire con voi dalle parole della canzone di questo film. C’è una
frase che fra tante altre forse merita un’attenzione particolare,
le cose migliore che tu possa immaginare sono invisibili
. Questa pellicola ha in sé un qualcosa che dovrebbe far pensare
che ogni giorno potrebbe essere Natale, si accenna a questo, si
orienta a un qualcosa che potrebbe essere in base ai desideri del
cuore .
Anche se molte tradizioni e diverse culture differiscono,
la leggenda sembra essere sempre la stessa.
Questa è una storia
fantasiosa del mito di quel grande omone dalla barba bianca e la
risata contagiosa.
Questa è un messaggio per i piccoli e gli
adulti.
https://www.youtube.com/watch?v=Mesf2_Ywh6g
LA
TRAMA
Tutto incomincia con Jesper, figlio del Direttore
Generale di un’accademia che forma professionalmente postini. Il
padre, osservandolo, capisce che sta buttando via la vita, non ne
apprezza niente, considera scontata la sua possibilità di crescere.
Jesper sarà dunque obbligato a dirigersi a Smeerensburg per aprire
un nuovo ufficio postale, con un patto: seimila lettere da spedire in
un anno di tempo altrimenti, un ritorno con una vita povera, senza
agi e ricchezze.
Arrabbiato giungerà in questa cittadina, dove
scopre presto che il suo ruolo non è ben accetto dagli abitanti del
luogo. Essi sono divisi da una faida storica che per convenzione
chiamano “tradizione”, Il clan dei Krum e quello Elingboe .
Conosce tuttavia Alva, un’insegnante che vinto il concorso per una
cattedra a Smeerensburg è vittima di quella cultura dell’odio,
dove i figli non vengono mandati a scuola per non mescolarsi con
quelli del nemico, per questo sopravvive vendendo pesce.
Jesper
sarà immediatamente messo alla prova, seimila lettere da consegnare
e come base dove organizzare il lavoro, un ufficio divenuto un
pollaio. L’incontro con un burbero boscaiolo lo convincerà a
consegnare la prima lettera ad un bambino e da lì, il nostro giovane
protagonista, capirà che con la collaborazione di questo silenzioso
giocattolaio, potrà raggiungere il suo scopo: ogni lettera dei
fanciulli consegnata porterà loro un giocattolo. Incomincia dunque
la missione di Jesper, che sotto la bontà di Klaus e la sua gioia di
vedere i sorrisi dei bambini, comprenderà che non è sempre e solo
la necessità a spingere un’azione ma anche qualcosa di giusto:
Mettere la propria abilità, qualunque essa sia, al
servizio degli altri.
La leggenda dell’omone si sparge e
nei cuori dei bambini si instilla la speranza di poter vivere dei
giorni più sereni, da condividere con qualcuno, ma non tutti sanno
scrivere, e qui entra in scena Alva che riscoprirà la motivazione
per cui divenne maestra.
Viene spiegato ai piccolini che Klaus
vede tutto e sa chi si comporta male, e solo essendo buoni si
riceveranno doni, dunque a Smeerensburg le cose
miglioreranno.
Ovviamente Le due fazioni cittadine non vedono bene
il fatto che i loro figli giochino e imparino insieme.
Dunque
riusciranno il nostro postino, Klaus e Alva a portare avanti i loro
obiettivi anche a beneficio degli altri ?
I PERSONAGGI
Klaus: “ Un vero atto di bontà ne ispira sempre un
altro ” …
queste le parole del gigante buono.
Credendo profondamente in questo modo di vivere sarà l’ispiratore
delle buone azioni in tutta la storia. Ritroverà la strada dopo
tanto tempo e avrà nuovamente voglia di stare insieme alle persone
grazie a una guida speciale.
Jesper: “ Nessuno fa’ niente
per niente ” …
si presenta in maniera immatura il giovane
postino. Il suo processo di maturazione lo porterà a cambiare le
priorità della sua vita.
Alva: “ Ok incominciamo ” …
non si risparmia di fronte ad una nuova sfida, maestra
appassionata prende la decisione di rimanere nella cittadina per far
sua la scuola che avrebbe dovuto abbandonare, donando la prospettiva
di un futuro migliore ai suoi allievi .
I Krum e gli Elingboe: “
Per il sangue degli Elingboe … per l’onore dei Krum ” …
i
clan sul sentiero di guerra insieme cercheranno di ostacolare
continuamente i nostri eroi.
INVISIBLE
Le
cose migliori che tu possa immaginare sono invisibili …
questo può essere un buon punto di partenza per comprendere
che Klaus, come opera filmica, alluda a molto più di quello che
vediamo nella vita di tutti i giorni. Forse orienta verso un sentire
dell’animo umano, soffermiamoci un momento sui personaggi come sono
all’inizio e sulle scelte che fanno durante il loro percorso
insieme.
Non vediamo una naturale interdipendenza di una persona
con l’altra?
Un postino, quello che dovrebbe far si che ci sia
l’efficienza della comunicazione, mirata a unire le persone, in un
contesto dove la comunicazione non c’è perché si vive solo per
soffocare il nemico.
Gli abitanti divisi da una tradizione passata
dove la cura si rivelerà essere la cultura e la buona educazione, e
da chi poteva essere incarnata se non da Alva, un’insegnante che
negli occhi dei bambini, desiderosi di imparare a scrivere il loro
nome, la spronano ad investire per la nuova scuola e non andarsene
più da Smeerensburg .
Plauso particolare al nostro Klaus, uomo
un tempo semplice e gioioso, che persa una persona cara, ritroverà
la voglia di vivere nel guardare con Jesper i bambini giocare
insieme, unendo i clan, I Krum dai capelli neri e gli Elingboe dai
capelli rossi.
Grande gioco di colori e sfumature nei contorni
di un’animazione magistrale che, oserei dire, potevamo avvertire
molti anni fa’ con Il Gigante di ferro per esempio, diretto
da Brad Bird del 1999 con la produzione della Warner Bros.
Pablos,
forte della sua esperienza ventennale unisce i giovani e audaci
talenti di tutto il mondo, per un capolavoro che a Natale, e non
solo, invita le persone ad ascoltare il proprio cuore nelle scelte di
ogni giorno, grandi e adulti.
Klaus si mostra vero, sentimentale,
forte e semplice nel suo messaggio:
la ricerca
di uno scopo comune per tutte le persone e della Speranza che in
fondo non è mai persa,
motivo per il quale l’Oscar non
sarebbe guastato.
La vera vittoria, al di là di quello che ha
ottenuto, sono i traguardi invisibili:
L’apprezzamento delle
persone che hanno amato questo gigante buono.
Buona visione .