Sanremo 2020 un Festival da ricordare e da prendere ad esempio in futuro
Sanremo 2020- Un equilibrato staff, dalla direzione artistica all’entourage, favorito, forse, dalla data astrale 20.20 promessa di benefiche influenze, ha portato a termine un emozionante Festival della Canzone Italiana. Il settantesimo per l’esattezza .
E non stiamo a dire una “lunghignata” perchè si, ogni serata è andata ad oltranza , ma il Festival di Sanremo è l’unico evento di risonanza mondiale che la nostra musica è riuscita a conservare ed è incomprensibile lo sforzo che ha dovuto fare Amadeus per dare spazio a tutto, per cui non lamentiamoci se per i cinque giorni tanto attesi abbiamo fatto le quattro del mattino attaccati alla tv, o come nel mio caso al pc; smentendo Fiorello che c’è del “futurismo” per l’opportunità di rimandare la visione con raiplay..
Come scritto nel “grande libro del festival” letto in terza serata da Antonella Clerici, non è mancato niente di ciò che vogliamo dal festival e che aspettiamo tanto, anche per praticare una catarsi di critiche, insulti ed ipotesi di complotto: le gaffe, l’orario prolungato, l’affronto e l’eliminazione di Morgan e Bugo, Albano e ci spiace tanto dirlo, anche Romina che non avrebbe dovuto sottoporsi a quella tortura.
Nel contesto generale chi meglio di chi accompagna i nostri risvegli e ci intrattiene ogni giorno, ci fa conoscere la musica, ci ascolta e parla con noi, può presentare Sanremo? Se non il concentrato, contenuto e professionale Amadeus insieme al dinamico, osservatore ed eclettico Fiorello, affiancati con l’Altro Festival da Nicola Savino?I tre dj si sono rivelati il giusto melange della conduzione perfetta.
La scelta dei brani, degli ospiti e dei vip in gara sembra essere stata orientata più dalla risposta radiofonica agli stessi artisti che dalla notorietà televisiva, pur tenendo di conto della storia del festival e non solo nella serata dei duetti, infatti sono stati riuniti i Ricchi e Poveri, Albano e Romina, abbiamo rivisto con piacere Tony Renis ed avuto in gara Rita Pavone, solo per citarne alcuni, tuttavia questo ha permesso di vedere sul palco dall’Ariston un parco artistico vasto e variegato, amplificato dall’amore nazionale per Tiziano Ferro, testimonial e valore aggiunto di tutte le serate del Festival; che poi duettando con Massimo Ranieri ha profondamente emozionato minimo quattro generazioni di italiani.
In questo 70° Festival abbiamo avuto uno sguardo prolungato ed allargato sulla scena musicale italiana, sicuramente dipendente dal gusto più o meno soggettivo, ma che nel complesso ha offerto canzoni belle, alcune tipicamente sanremesi come il toccante brano Ho Amato tutto di Tosca, altre decisamente radiofoniche: Andromeda di Elodie o Carioca di Raphael Gualazzi ad esempio. Brani musicalmente moderni che hanno finalmente svecchiato il festival, anche con la complicità delle simpatiche performance. Abbiamo amato il trasformismo di Renato Zero, perchè non possiamo apprezzare la faccia tosta di Achille Lauro? Non ha niente in comune con il colosso citato prima e non vuole essere assolutamente un paragone, ma perchè no? Evviva il coraggio! D’altronde, se non notiamo che canta da romanaccio perchè soffermarci a criticare i suoi look che oltretutto fanno spettacolo? E’ vero, lo so’ che qui scatta la critica:- è il “festival della canzone italiana”!… Ebbene qui c’è del “performerismo”, perchè ci piaccia o no, i brani di Achille Lauro esploderanno in radio e finiremo per canticchiare “ Me ne frego”tutte le volte che intenderemo dirlo.
Ottima anche la scelta delle vallette di ogni ordine e grado e diverse ogni sera, come quella di trattare temi forti ed attuali quale il femminicidio, il bullismo, l’ambiente e l’handicap, senza mai andare fuori contesto, anzi, permettendo una spinta motivazionale come con l’esibizione del ballerino Ivan Cottini ed il coinvolgimento sensoriale ai non vedenti e non udenti grazie al canale dedicato.
Il Festival di Sanremo è lo spettacolo che da settant’anni riunisce le famiglie sotto la sovranità della canzone; è il potere della musica a renderla la kermesse del popolo e per dar spazio anche al popolo e non solo alla gara, agli ospiti (tra i quali; Lewis Capaldi, Mika, Biagio Antonacci,Ghali) e gli attori di films, fiction o conduttori di programmi tv italiani è ovvio che aumenta la durata della trasmissione.
Ripensando: l’unica vera “lunghignata” l’ha presentata Benigni, se pur bella la canzone delle canzoni, ci piaceva di più quando toccava i genitali a Pippo Baudo, no che non si apprezzi il genio, la cultura e la missione di conservare la letteratura classica, ma ci piaceva anche “piccolo diavolo”e per la circostanza lo avrebbe potuto rievocare anche se è cresciuto.
Un’altra cosa degna di costatazione sono stati i collegamenti esterni che avranno indubbiamente influito sulla durata di questo Sanremo, ma lo vogliamo dire: -una vera figata! Si perchè Sanremo non riunisce solo gli italiani che lo seguono dal televisore. Non tutti sanno che è la grande reunion degli addetti ai lavori, in quei giorni ogni angolo della piccola e graziosa cittadina ligure ospita eventi collaterali e c’è un gran movimento di artisti, musicisti, discografici, tecnici, stampa, radio, tv e tante le strutture che ospitano premi, esibizioni, tavole rotonde, sfilate. Certo è che tutto questo si può solo che vivere ma finalmente il pubblico da casa ha avuto l’opportunità di vedere almeno uno spaccato di quel che accade fuori.
In conclusione non è possibile recensire nell’interezza canzoni in gara e lo spettacolo “Sanremo 2020”, sarà che a noi il gossip non interessa ed anche volendo non ci sarebbe stato spazio per parlare dei vestiti o dello scandalo Morgan-Bugo,… che poi Morgan : è o fa? l’artista incompreso dal pessimo rapporto con Sanremo? Che importa, gli vogliamo bene perchè è cosi, o no?!.
Alla fine il verdetto è stato giusto. Sul podio: Ringo Star dei Pinguini Tattici Nucleari, largo ai giovani! Al terzo posto.
Vince Diodato, finalmente facendosi notare dai distratti che non si erano accorti di lui in altre occasioni, con Fai Rumore”, mentre sfugge ad un record di vittorie Francesco Gabbani con Viceversa.
Dopo cinque giorni d’intensa programmazione e mesi di preparazione, poco prima del verdetto finale è stato ricordato che è l’anno del centenario della nascita del grande Alberto Sordi( omaggiato da Eduardo Pesce che lo interpreterà in un prossimo film per la tv) ed è con un bel “ma và…..” che dopo tutto ci stava proprio bene, che è cominciata a svanire la 70°edizione del Festival di Sanremo.
Tiziana Etna